Mentre stavamo preparando un post sugli incarichi legali del 2015 e del 2016 (post che pubblicheremo domenica) ci siamo imbattuti in un nuovo debito fuori bilancio (il 3° o il 4° di questo scorcio dell'anno).
Un cittadino di Castellabate ha citato il Comune di in quanto, avendo nel 2011 effettuato lavori di manutenzione per 15.420 euro, ancora non si è visto liquidare la relativa fattura.
Secondo noi è un debito che potrebbe essere riconosciuto già in questa fase, senza cioè le ulteriori spese di giudizio, in quanto si tratta di "acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di cui ai commi 1,2, 3dell’art. 191, nei limiti degli accertati e dimostrati utilità e arricchimento per l’ente, nell’espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza."
L'Ente ritiene, però, di andare in giudizio in quanto:
Non vogliamo, almeno in questo post, dilungarci su questioni giuridiche ma vorremmo sapere se il meccanismo dei "buoni" che ha permesso che questo accadesse è ancora invigore e, in caso di risposta affermativa, se sono state prese misure regolamentari ed autorizzative che impediscano il ripetersi di questi fatti.
PS. Nella pubblicazione della delibera abbiamo notato una "stranezza" su cui ritorneremo
Per quello che si legge qui, l'episodio potrebbe anche essere tratto da un film di Totò. Dunque, un signore si presenta al Comune chiedendo di essere pagato per il lavoro svolto. Il Funzionario Comunale protesta: - Ma chi ti ha ordinato questi lavori? - Il creditore esibisce allora dei buoni d'ordine firmati da dipendenti comunali ed insiste per essere pagato. Il Funzionario gli risponde che non riconosce quella firma, che viene negata anche dagli altri dipendenti comunali. Insomma si vuole sostenere che, all' insaputa del Comune, sarebbero state eseguite manutenzioni dei beni comunali ma senza nessuna autorizzazione. Nessuno infatti contesta che i lavori siano stati svolti, forse nemmeno si contesta un reato di falso, relativamente alle firme; solo non si riesce a capire chi diavolo le abbia messe, dunque, nel dubbio, il lavoro non si paga.
RispondiEliminaLa vicenda è comica ma anche istruttiva: se i nostri soldi sono gestiti con questa superficialità non possiamo stupirci dei debiti e nemmeno delle indagini giudiziarie, che comunque non approderanno a nulla, perché ci sarà sempre qualche firma di cui non si riesce a scoprire l'autore!
Come se fosse impossibile risalire a chi c'è in un ufficio un dato giorno ad una tale ora. Tant'è
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