mercoledì 31 agosto 2016

Tolleranza "ZERO" o Sicurezza "ZERO"?

dalla pagina FB di Serafino Roncacè

Volge al termine un'altra stagione estiva nel nostro bel comune. Un'estate piena di eventi, belle iniziative e tanta tanta gente... Purtroppo però, sono davvero rari i casi in cui "qualità" e "quantità" possono andare a braccetto. Quest'estate, stando in giro dalla mattina fino a notte inoltrata, posso dire di aver visto tanta brutta BRUTTA gente, gente che anche guardandoli senza pregiudizi ti vien solo da pensare "ma chi ha il coraggio di fittare una casa a certi esseri?". Dopo aver visto risse, tavoli volare, bottiglie di vetro spaccate sugli scogli (a volte anche spaccate in testa), comportamenti che chiamarli indecenti sarebbe riduttivo, dulcis in fundo è arrivato lo scippo della borsa a mia nonna e gli altri tre o quattro che sono susseguiti. Mia nonna ora è a casa, dopo tre giorni in ospedale, un po' acciaccata, ma poteva andarle molto peggio.
Purtroppo è sotto gli occhi di tutti che nel nostro comune la sicurezza sia quasi inesistente, ma giustamente i vari corpi delle forze dell'ordine locali, non possono tener testa all'ondata di persone che arrivano nel periodo estivo, è impensabile!!! Bisognerebbe rafforzare i sistemi di videosorveglianza, dato che attualmente, ho potuto constatare che le uniche telecamere che funzionano a dovere sono quelle per rilevare le targhe nelle zone a ZTL. 
Purtroppo ad oggi affidarsi al buon senso delle persone non basta più, quante volte sentiamo dire "ma la colpa è di noi paesani che gli fittiamo le case", beh credo sia arrivato il momento di iniziare una battaglia contro "chi gli fitta le case". I soldi facili piacciono a tutti, ma per colpa di questi soldi facili ne paga i danni un paese intero. Quindi, come vengono fatti sistematicamente i controlli alle concessioni di suolo pubblico delle attività commerciali, perchè non fare anche i controlli nelle case? Troppo difficile? Troppo dispendioso? Non credo. I controlli nelle "case vacanze" vengono fatti in molte zone turistiche d'italia, e quello che vien fuori è agghiacciante! Perchè è impensabile che nel nostro paese, così acclamato, che vuole dare un'immagine pulita e tranquilla, ci siano ancora persone che fittano garage, con dentro due o tre famiglie... a volte sembrano leggende, ma purtroppo è realtà... e la triste verità è che siamo lontani anni luce da un turismo di qualità.

domenica 28 agosto 2016

A' PEZZECATA :Il Sindaco gioisce per il Ferragosto ma...

L'estate è ancora in atto e con essa anche il nostro fioretto. Ma una PEZZECATA la vogliamo fare lo stesso.
Il Sindaco, con un post sulla sua pagina Facebook, il 16 Agosto si compiaceva dell'andamento del Ferragosto: qualità eccelsa delle acque, strade pulite e sicurezza.
E ci teneva a farci sapere, seppur implicitamente con quel "non vanno in vacanza", che qualità delle acque, strade pulite e sicurezza sono la normalità durante l'estate.
Il Sindaco ha sostanzialmente ragione, e anche se non tutti la pensano allo stesso modo sembra avere il consenso della maggioranza della popolazione.
E' vero che alcuni proprio ieri ci hanno segnalato di essersi tuffati in un mare da favola e di essersi ritrovati dopo un'oretta circondati da acqua con qualche rifiuto solido. Non è certo colpa dell'Amministrazione ma della maleducazione di qualche troglodita in barca.
E' anche vero che raramente ci è capitato di vedere un'isola pedonale di un centro storico più sporca del Corso Matarazzo (nonostante l'abnegazione e l'impegno degli operatori ecologici). E' comunque un problema annoso che non si riesce a risolvere come non si riesce a regolamentare decentemente l'occupazione del suolo pubblico che ha trasformato il Corso in una sorta di suk arabo.
E' altrettanto vero che proprio mentre il sindaco pubblicava il post a Lungomare Perrotti si scatenava una scazzottata da film western e proprio ieri sera una nostra concittadina è finita in ospedale per uno scippo. Anche qui non è che puoi controllare tutto il territorio per tutto il tempo.
Quindi il Sindaco ha ragione (?) quando parla di acqua, strade e sicurezza, ma compie un'operazione alquanto bizzarra.
Cose pensereste di un ristoratore che vi invitasse  vantandosi del fatto che nel suo locale raramente i clienti vengono rapinati,  si spazzano i pavimenti ogni giorno e nella minestra non ci sono mosche?
Fuor di metafora. Per un paese turistico, borgo tra i più belli d'Italia, bandiera blu ecc. ecc., la qualità delle acque, le strade pulite e la sicurezza sono il minimo indispensabile dell'offerta, sono l'abc della politica turistica.
Come il minimo indispensabile è l'erogazione dell'acqua potabile tutti i giorni, per 24 ore al giorno, che, per ritornare alla metafora ristorativa, equivale al fatto che i camerieri non sputino nei piatti dei clienti.
Come dite? Non ricordate un giorno d'agosto in cui l'acqua sia stata erogata per 24 ore filate?

martedì 16 agosto 2016

Fuochi : sfatata la maledizione, ma...

Per la prima volta, dopo diversi anni, tutto è filato liscio nello Spettacolo Pirotecnico di fine Ferragosto (permane la maledizione dell'uscita da Santa Maria dopo lo sparo, ma crediamo che con questa situazione dovremo convivere anche per l'avvenire).
Non vogliamo avventurarci nel dare giudizi sulla qualità dello Spettacolo. In merito alla "qualità tecnica" non abbiamo le conoscenze per esprimere un giudizio, sulle qualità estetiche il giudizio non può che essere soggettivo in quanto come dicevano i latini "de gustibus...".
Possiamo solo notare che, ormai, quello che fa la differenza tra gli spettacoli pirotecnici è la presenza di figure nuove ed originali . A nostro giudizio questo è mancato, ma nel complesso ci è sembrato uno spettacolo godibile.
Dovrebbe  ormai essere chiaro a tutti, però, che il braccio di Punta dell'Inferno è una location stupenda ma che poni grossi problemi. Il poco spazio a disposizione, per di più costituito da massi che offrono una superficie d'appoggio irregolare, penalizza enormemente i fuochisti nel posizionamento dei mortai con inevitabili conseguenze sull'originalità delle figure e sulla durata dello spettacolo.
Anche quest'anno, per esempio, lo spettacolo è durato meno di 10 minuti:
Screenshot inviato da un lettore
Ovviamente la ditta cerca di trovare un giusto compromesso tra zona di sparo a disposizione, mortai da poter piazzare, qualità e durata dello Spettacolo.
Tutto ciò è comprensibile, quello che è incomprensibile è che l'Amministrazione si ostini ad apporre questa clausola al contratto d'appalto:




mercoledì 10 agosto 2016

Castelsandra : L'interrogazione dell'on. Pietro Longo e la risposta del Ministero (17 Luglio 1978)

Foto CilentoNotizie
In seguito al commento del dott. Grande in merito al  post "Il sindaco risponde all'inchiesta della Città sulla demolizione del Castelsandra" sono giunte numerose richieste di pubblicare l'interrogazione dell'on Longo al Ministero dell'Agricoltura e Foreste di cui si fa cenno nel commento stesso. 
Pubblichiamo l'interrogazione e la risposta del Ministero omissando alcune parti che riguardano altra vicenda.




SULLA VENDITA EFFETTUATA DA UNA SOCIETA' BELGA AD ALTRA SOCIETA' DI UN TERRENO DEMANIALE E RELATIVO COMPLESSO EDILIZIO SITO IN LOCALITA' CASTELSANDRA NEL COMUNE DI CASTELLABATE (SALERNO), NONOSTANTE SIA IN CORSO IL PROCEDIMENTO PER IL REINTEGRO AL COMUNE DI APPARTENENZA, XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX


LONGO PIETRO.  Al Ministro della agricoltura e delle foreste. — Per sapere se sia a conoscenza del fatto che una società belga abbia rivenduto ad altra società campana un terreno demaniale dell'estensione di circa 100 ettari, pinetato e gravato da usi civici, in località Castelsandra ricadente nel comune di Castellabate (Salerno), unitamente al complesso edilizio residenziale che vi è stato realizzato. La vendita è stata effettuata nonostante la vertenza in atto presso il commissariato per la liquidazione degli usi civici di Napoli tra il gruppo belga ed il comune di Castellabate. L'interrogante chiede anche di essere informato se sia a conoscenza del ministro che la nuova società acquirente ha concesso in appalto alla ditta XXXXXXXXXXXXXXXXXXX lavori di ampliamento e di ristrutturazione del complesso edilizio per un importo di circa 400 milioni; ampliamento e ristrutturazione che si effettueranno con l'abbattimento di centinaia di piante di pino di alto fusto. L'interrogante, infine, fa rilevare che la zona denominata Castelsandra ricade nel raggio dei 500 metri dalla battigia del mare e che la legge regionale 13 maggio 1974, n. 17, impone ai comuni sprovvisti di piano regolatore generale il divieto assoluto di edificare entro la fascia di metri 500 a partire dalla linea di battigia. Concludendo, l'interrogante chiede al ministro se ritenga opportuno intervenire per stabilire se la seconda vendita da parte della società belga non sia da considerarsi illegittima perché in corso il procedimento di reintegro da parte del commissariato per la liquidazione degli usi civici di Napoli e che i lavori di completamento, in mancanza di licenza edilizia, non potevano essere appaltati né realizzati XXXXXXXXXXXXXXXX. (4-04912) 

RISPOSTA. - Dalle notizie fornite in merito dal commissario agli usi civici per la Campania ed il Molise, con sede in Napoli, nella cui giurisdizione è compreso il territorio del comune di Castellabate, e dagli atti in possesso di questo Ministero, risulta che l'anzidetto comune, con rogito per notar Zecca in data 14 dicembre 1961 e per notar Lomonaco in data 17 luglio 1962, ha venduto complessivamente ettari 100.95.50 di demanio civico, in località Castelsandra, al signor Louis Georges Niels, in proprio e quale procuratore speciale di altri quattro cittadini belgi, per realizzare un complesso alberghiero, attrezzature turistiche, villini, parchi, zone a verde. La predetta vendita risulta posta in essere senza l'autorizzazione prevista dal combinato disposto degli articoli 12 e 24 della legge 16 giugno 1927, n. 1766, e dell'articolo 39, secondo comma, del regolamento relativo, approvato con regio decreto 26 febbraio 1928, n. 332. Il commissario agli usi civili ha ritenuto necessario invitare ripetutamente l'amministrazione comunale a prendere le opportune iniziative per la regolarizzazione della situazione, non esclusa la possibilità di un esperimento di conciliazione. Di fronte, però, all'inerzia dell'amministrazione comunale, falliti i tentativi di conciliazione, il commissario ha deciso di nominare un perito-istruttore nella persona del geometra Pasquale Lombardi, il quale, pur riconoscendo l'esistenza di sostanziali e permanenti migliorie, consistenti nella costruzione di albergo, strade, rete elettrica, pozzi, impianti di sollevamento idrico, eccetera, ha proposto la reintegra dei terreni di cui trattasi. 
Avverso l'anzidetta istruttoria il signor Louis Georges Niels, per proprio conto e quale procuratore speciale degli altri acquirenti, ha proposto opposizione, in sede contenziosa, innanzi al commissario stesso. Nelle more del giudizio di speciale giurisdizione il legale del gruppo belga, a nome e per conto dei suoi rappresentanti, ha depositato l'istanza di legittimazione dell'abusiva occupazione dei terreni anzidetti ed ha chiesto, nel contempo, la sospensione del procedimento contenzioso. A seguito di tale istanza, per accertare la sussistenza dei presupposti e degli elementi attinenti alla legittimazione, il commissario ha nominato apposito perito demaniale nella persona del geometra Tobia Raffone, il quale, nella relazione di perizia depositata in data 7 gennaio 1977, ha concluso per la legittimazione di ettari 33 e la reintegra della rimanente estensione di terreno di uso civico. In sede di pubblicazione degli atti istruttori, risultano proposte numerose opposizioni in ordine sia alla demanialità dei terreni che al merito amministrativo ed alle conclusioni cui il perito è pervenuto. Il procedimento contenzioso anzidetto, che rientra nell'esclusiva competenza del Commissario agli usi civici, con sede in Napoli, è tuttora in corso. Nulla risulta, invece, sulla segnalata vendita, da parte dei cittadini belgi, a terzi di terreni oggetto dell'anzidetta vertenza, né elementi al riguardo sono stati dedotti in giudizio dinanzi al commissario. 


martedì 9 agosto 2016

Piange il telefono... e (forse) il Bilancio.

Un paio di settimane fa ci era giunta notizia che ad alcuni uffici era stata tagliata la possibilità di telefonare all'esterno. Non si sarebbe trattato di un provvedimento di spending review, ma molto più banalmente di un taglio telecom per morosità.
Nell'impossibilità di verificare la notizia ci siamo astenuti dal pubblicarla. Una determina pubblicata all'Albo il 5 Agosto, però,  ha reso la notizia se non vera almeno altamente verosimile.
Vediamo questa determina

Come potete leggere il Comune ha posizioni debitorie relative a vari servizi di telefonia. La TIM ha inviato un preavviso di distacco delle linee telefoniche. Non sappiamo se, nelle more, a questo preavviso sia seguito l'effettivo distacco. Fatto sta che, in fretta e furia, nelle more di definire puntualmente la posizione dell'Ente (terra terra: in attesa di stabilire a quanto ammonta effettivamente il debito) l'Area Economica ha provveduto, lei per tutte, a pagare la somma di 12.805 euro.
Tutti conosciamo, inoltre, la situazione debitoria dell'Ente verso l'ENEL
Mentre è sempre viva la polemica tra Maggioranza ed Opposizione sulla reale situazione delle finanze comunali, vogliamo solamente sottolineare che, quando una famiglia va in crisi finanziaria,  le prime cose che non paga sono la luce e il telefono. Vale lo stesso per gli Enti?

giovedì 4 agosto 2016

Il Sindaco risponde all'inchiesta de La Citta sulla demolizione del Castelsandra

Il Sindaco ha risposto duramente all'inchiesta de La Citta a proposito della demolizione delle villette abusive del Castelsandra.




Questa la lettera

Clicca sull'immagine





mercoledì 3 agosto 2016

Condotta e Area Giochi: Amministrazione, elettori, blog e opposizioni

Alcune discussioni e prese di posizione apparse sui social, anche da parte di esponenti dell’Amministrazione, rendono urgente ed improcrastinabile un chiarimento su quelli che sono i ruoli e le funzioni dell’Amministrazione, dei cittadini, dei blog e dell’opposizione. Possiamo prendere due recenti “successi” dell’Amministrazione come esempi paradigmatici: la condotta sottomarina e l’area giochi di Villa Matarazzo.
La condotta sottomarina era un lavoro necessario ed urgente? Certamente sì! Rispondeva ad una esigenza primaria della vita economica e sociale della comunità? Assolutamente sì! Risolveva un problema di funzionalità del sistema di smaltimento delle acque? Indubitabilmente! Al cittadino-elettore questo basta ed avanza. Ed è giusto e normale che sia così.
L’area giochi di Villa Matarazzo era un’iniziativa da assumere sia dal punto di vista simbolico che dal punta di vista pratico? Certamente sì. L’apertura del parco offre un servizio che migliora la fruibilità dell’offerta turistica? Assolutamente sì! Il poter usufruire di una zona di verde (?) attrezzato ha un impatto favorevole sulle esigenze ludiche dei bambini? Indubitabile.
Al cittadino-elettore tutto ciò non può che far piacere e non può che aumentare la sua stima e la considerazione per chi tutto ciò ha reso possibile.
Purtroppo tutto questo è solo un lato della medaglia. C’è chi per scelta e chi per dovere istituzionale si è assunto il ruolo di garantire che il soddisfacimento delle esigenze dei cittadini avvenga nel rispetto delle regole e dei principi di una sana gestione economica. E’ un ruolo antipatico, come tutti i ruoli di controllo, ma è un ruolo insostituibile, di inestimabile valore democratico costituzionalmente garantito.
Se in una torrida giornata di agosto un papà arriva con 5 condizionatori (una per stanza) tutta la famiglia è felice e contenta. Ma in ogni famiglia che si rispetti c’è una mamma (almeno questo ruolo ai nostri tempi era riservato alle mamme) che comincia a porre delle domande. Quanto hai speso? Quanto ci costa installarlo? Possiamo permetterci i costi delle prossime bollette? E anche le “istituzioni” faranno sentire la loro voce. C’è un impatto ambientale? I gas sono eco-sostenibili? ecc. ccc.
Né la mamma, né le “istituzioni” sono dei sabotatori, dei piantagrane, “degli imbecilli”, dei giuda o dei “rematori contro”. Sono figure che tentato di far valere principici più generali quali il rispetto delle compatibilità economiche (la mamma) e della legalità (le istituzioni).
Benissimo. L’Asis non ha voluto farsi carico della gestione della condotta (forse ci penserà la Consac) perché non c’era collaudo, mancavano alcune autorizzazioni, non c’era un piano economico di gestione e manutenzione. Se la condotta è entrata in funzione sono sicuramente stati superati i problemi burocratici, ma è stato redatto il piano economico. Quanto ci costa la gestione provvisoria? Le somme sono previste nel bilancio provvisorio? Probabilmente no. Come e dove l’Amministrazione intende reperire le somme?
Anche la custodia, la gestione e la manutenzione dell’Area Giochi ricade interamente sull’Amministrazione Comunale. Sono state quantificate le risorse necessarie? E’ stato elaborato un piano economico che renda sostenibile l’investimento?
E potremmo continuare all’infinito. Al cittadino-elettore probabilmente tutte queste domande non interessano. A lui interessa il risultato. Occorre allora che qualcuno si assuma l’ingrato compito di fare la Cassandra, di interpretare il ruolo del “guastafeste” e che qualcun altro svolga con serietà, onestà, pignoleria e professionalità il ruolo di controllo che la legge e l’elettorato gli hanno affidato.
Senza la presenza di questi “scocciatori” non esiste democrazia, esiste solo il populismo e la dittatura della maggioranza.  

martedì 2 agosto 2016

1° Agosto : una tradizione che ricomincia

Riceviamo e pubblichiamo.


Confesso che ieri mi sono sentito di colpo ringiovanito. Cena di buon ora, corsa verso “u calafato”, i fuochi in lontanza, perché nonostante tutto si fa tardi, il quadro che ti viene incontro, la banda che suona, il popolo che segue le autorità. E poi la processione nei vicoli, la sosta nell’ospizio di San Francesco, la gimkana per il Corso, la Messa e, di nuovo la processione. Il popolo che canta e prega, la banda che suona e il quadro che lentamente, un po’ barcollante, viene issato lassù tra Catina e Minguccio. Gli applausi e i fuochi che salutano il popolo raccolto nella piazzetta (fuochi cinesi, va beh, ma c’è un’ordinanza da rispettare).
Ecco, ti ritrovi bambino, giovanetto, adulto ma non è proprio la stessa cosa. Manca quel pathos che ti stringeva il cuore e che faceva sgorgare copiose le lacrime a donne e uomini. Tempi che cambiano? Passioni e sentimenti deviati dal velo della nostalgia, esaltati dal ricordo del bel tempo che fu, della stretta di mano preoccupata del papà che inevitabilmente ora non c’è più?
Chissà? L’unica cosa certa è che, a distruggere qualcosa ci vuole un attimo, per ricostruirla ci vuole tempo, fatica e passione!