domenica 19 marzo 2017

"Anche l'assenza di una risposta, è una risposta".

La frase del titolo è un aforisma di Paulo Coelho che ben si adatta al rapporto tra il nostro blog e l’Amministrazione. Da quando siamo nati abbiamo proposto un numero indefinito di VORREI SAPERE e di VORREMMO SAPERE rimasti desolatamente senza risposte. Abbiamo segnalato diversi problemi sui quali abbiamo posto domande chiare e precise, ma di risposte ne abbiamo ricevute una o due (anche se molti dei problemi segnalati sono stati spontaneamente risolti). E le risposte non arrivano perché, secondo quanto in un paio di occasioni il Sindaco ci ha ricordato, la politica dell’Amministrazione è quella di rispondere a chi si presenta con nome e cognone.
Opinione rispettabile ma che in questo caso ha la stessa attinenza che ha Di Pietro con il congiuntivo. Ossia, possiamo capirlo quando si tratta di un’opinione, di un giudizio o di un’insinuazione, ma quando si tratta della segnalazione di un problema reale ed oggettivo che lo ponga Giovanni Esposito o Sirena Castellano, qual è la differenza? Anche perché, come dimostrammo con un piccolo esperimento (leggi) Giovanni Esposito potrebbe essere un anonimo mentre La Sirena e il Castellano è un blog Google.
D’altro canto Il Sindaco e l’Amministrazione farebbero bene a ricordare che il Consiglio Comunale è eletto da una moltitudine di anonimi e se non c’è nulla di male ad accettare il voto di anonimi (come la legge oltretutto prevede) non c’è nulla di male a rispondere alle domande, ovviamente espresse in modo corretto, di chi di quella schiera di anonimi fa parte (a prescindere da chi abbia effettivamente votato).
Oltretutto questo atteggiamento è controproducente. Perchè se è vero che “anche l’assenza della risposta, è una risposta” è anche vero che, per un banalissimo meccanismo psicologico, quella risposta è percepita comunque come qualcosa di negativo, come se ci fosse un qualcosa che non quadri. E così accade, come nel caso del post riguardante il Belvedere Olearola, di essere costretti a censurare decine di commenti anonimi. La domanda che avevamo posto era semplice; semplificandola al massimo: “All’albo non troviamo nulla; abbiamo preso un granchio o il lavoro è frutto dell’iniziativa di un altro Ente?”.
Rispondendo l’Amministrazione non avrebbe fatto un favore al blog, non l’avrebbe fatto neanche ai cittadini o comunque non solo ai cittadini, ma avrebbe reso un servizio a Se Stessa e alla Trasparenza. Fossimo nell’Amministrazione non ci crogioleremmo troppo al sole dei “like” virtuali.  Quando gli chiesero perche Facebook prevedesse i “mi piace” e non i “non mi piace”, Zuckeberg rispose :” Un mi piace è gratis e gratifica chi lo mette e chi lo riceve, un non mi piace ha un costo che in  pochi sono disposti a sopportare”

1 commento:

  1. ..eh già...il ragionamento degli Amministratori come sempre non fa una piega. Ed è vero che i "don't like" non vengono presi in considerazione quando sei lontano dalle elezioni, ma questa è l'ovvia conseguenza della facilità con cui l'elettorato si lascia generalmente abbindolare dall'arte ammaliatrice di coloro che sono certamente abilissimi nel persuadere (spesso più di quanto non lo siano a governare): come canta il sapiente Vasco "..il tempo di inventarsi un'altra diavoleria..eh già...io sono ancora qua". Per conoscere il futuro si dovrebbe guardare il passato, ma questo concetto non viene preso in considerazione quando si vota, si preferisce basarsi sulle promesse "fresche", anche quando queste sanno più di favole/fantascienza che di altro. Tornando all'"ignoto autore" del Belvedere di Ogliastro..noto un contrasto con l'usuale atteggiamento della maggioranza, che normalmente pubblicizza in tempo reale le opere edilizie/architettoniche/laqualunque che compie. Questa volta invece, al di là di qualche banale pensiero simil-poetico, non ho letto nulla che facesse riferimento ai "natali" dell'opera in oggetto. Cordialmente

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