Lo Statuto Comunale di Castellabate prevede il meccanismo principe di democrazia partecipativa, il Referendum consultivo ed abrogativo. Ecco cosa prevede lo Statuto.
Art. 43 - Referendum
- Un numero di elettori residenti non inferiore al 15% degli iscritti nelle liste elettorali può chiedere che vengano indetti referendum in tutte le materie di competenza comunale.
- Non possono essere indetti referendum in materia di tributi locali e di tariffe, di attività amministrative vincolate da leggi statali o regionali e quando sullo stesso argomento è già stato indetto un referendum nell’ultimo quinquennio. Sono inoltre escluse dalla potestà referendaria le seguenti materie:
- statuto comunale;
- regolamento del Consiglio comunale;
- piano urbanistico comunale (P.U.C.) e strumenti urbanistici attuativi;
- Il quesito da sottoporre agli elettori deve essere di immediata comprensione e tale da non generare equivoci.
- Sono ammesse richieste di referendum anche in ordine all’oggetto di atti amministrativi già approvati dagli organi competenti del Comune, a eccezione di quelli relativi alle materie di cui al precedente comma 2.
- Il Consiglio comunale approva un regolamento nel quale vengono stabilite le procedure di ammissibilità, le modalità di raccolta delle firme, lo svolgimento delle consultazioni, la loro validità e la proclamazione del risultato.
- Il Consiglio comunale deve prendere atto del risultato della consultazione referendaria entro 120 giorni dalla proclamazione dei risultati e provvedere con atto formale in merito all’oggetto della stessa.
- Non si procede agli adempimenti del comma precedente se non ha partecipato alle consultazioni almeno un terzo degli aventi diritto.
- Il mancato recepimento delle indicazioni approvate dai cittadini nella consultazione referendaria deve essere adeguatamente motivato e deliberato dalla maggioranza assoluta dei consiglieri comunali, con esclusione del referendum abrogativo.
- Nel caso in cui la proposta, sottoposta a referendum, sia approvata dalla maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto, il Consiglio comunale e la Giunta non possono assumere decisioni contrastanti con essa.
Non risulta che sia mai stato approvato dal Consiglio Comunale il Regolamento per lo svolgimento del Referendum di cui all'art. 43 dello Statuto o almeno non ce n'è traccia tra i regolamenti presenti sul sito del Comune. Forse è giunto il momento che il Consiglio si doti di questo strumento. Soprattutto stupisce il fatto che la minoranza, sia quella attuale che quella passata, relegata in Consiglio a pura presenta decorativa, non si faccia promotrice di una proposta di Regolamento che le dia la possibilità di far sentire la propria presenza attraverso questo strumento di democrazia partecipativa.
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RispondiEliminaa proposito di referendum...guardando una tv locale che trasmetteva il servizio della festa del 2 giugno a castellabate ho avuto un sobbalzo , quasi cadevo dalla sedia!!nel suo discorso il sindaco letteralmente diceva " il 2 giugno 1948 gli italiani hanno dovuto scegliere tra la monarchia e la repubblica...etc...etc)! 2 giugno 48???????... ma vuoi vedere che crede di poter cambiare anche la storia?? ricordo a tutti (anche se non dubito della vostra cultura storica) che il referendum è stato fatto il 2 giugno del 1946!!per la storia secondo spinelli l'anno prossimo il comune dovrebbe festeggiare i 150 anni dell'unità d'italia e l' avanzata dei 1100!!
RispondiEliminaIL CONTE
Complimenti amministratore, questa possibilità del referendum proprio non la sapevo, e non credo di essere il solo. Spero che chiederete ai lettori del blog per cosa vorrebbero un referendum.
RispondiEliminaP.s.: meglio non chiederlo al CONTE però ... sembra molto impegnato a dare lezioni di storia.
a me il refuso storico non ha dato fastidio , anzi dirò non l'ho neanche notato, pur essendo presente..
RispondiEliminami ha preoccupato di più il messaggio politico-economico che si è cercato di far passare quando si è paragonata la situazione italiana del dopoguerra con quella attuale , per dare una giustificazione al rigore della manovra di Monti. questa è sì una vera distorsione della verità storica che il sindaco Spinelli poteva risparmiarci. Ma forse l'amico Costabile non ha resistito alla tentazione di vestire i panni dello statalista di livello..... sarebbe utile fargli capire che è meglio sforzarsi di essere un buon sindaco piuttosto che atteggiarsi a novello "dottor sottile " ( ricordando la sua vecchia appartenenza socialista)...
il nostro comune non ne ha bisogno
Il Rospo
in risposta all'anonimo delle 00.45....l'uomo è la sua storia , chi non conosce la storia non capirà mai se stesso e la società in cui vive!!
RispondiEliminaIl conte
carissimi storici potrebbe anche essere un lapsus.. o no?!
RispondiEliminapiero angela
un lapsusu lo capirei se stesse parlando a braccio....ma mi dispice piero ma leggeva quindi non era certo un lapsus
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