Diamo atto al Sindaco di aver, seppur con ritardo, cercato di spiegare le dinamiche che hanno portato a questo pasticcio e che lo hanno spinto ad affermare di aver :"dato indicazione agli uffici comunali,che ringrazio per il grande lavoro che stanno svolgendo, di raccogliere tutte le indicazioni pervenute per porre rimedio alle distorsioni che potrebbero emergere."
Ma, come gli abbiamo ricordato in una conversazione privata, anche in questo caso gli uffici non sembrano averlo supportato a dovere.
Scrive infatti il Sindaco:
Molti mi hanno chiesto circa possibili errori applicativi della norma a tal proposito voglio precisare che L'Art.1, comma 27, della legge 208/2015 proroga per il 2017 la deroga all'applicazione dei criteri di cui al DPR 158/1999, di questa deroga ci siamo serviti per una diversa distribuzione del carico tributario.
Eh no, Costabile, noi continuiamo a ritenere che per un errore all'apparenza così grossolano come quello del coefficiente che determina la tariffa parte variabile dei "single", una spiegazione deve esserci, ma non può essere certamente quella invocata. Infatti l'art. 1 della finanziaria 2015 non fa che modificare il comma 652 della finanziaria 2013 che ( per la parte che ci interessa) così si esprime:
- Nelle more della revisione del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1999, n. 158, al fine di semplificare l'individuazione dei coefficienti relativi alla graduazione delle tariffe il comune puo' prevedere, per gli anni 2014, 2015, 2016 e 2017, l'adozione dei coefficienti di cui alle tabelle 2, 3a, 3b, 4a e 4b dell'allegato 1 al citato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 158 del 1999, inferiori ai minimi o superiori ai massimi ivi indicati del 50 per cento, e puo' altresi' non considerare i coefficienti di cui alle tabelle 1a e 1b del medesimo allegato 1.
- Il Comune poteva non tener conto dei coefficienti per la determinazione della parte fissa (KA, relativo ai mq) e previsti dalla tabella 1a (la 1b è per i comuni < 5000). Il Comune ne ha tenuto invece conto, ma qui non c'è alcun problema.
- Qui, invece, c'è l'errore. L'Amministrazione poteva discrezionalmente SOLO aumentare del 50% i massimi della tabella 2, cui appartiene il coefficiente KB (quel "può" è riferito "ai minimi e ai massimi" e non certo all'adozione dei coefficienti). Il KB riferito ai "single" é pari a 1 mentre il Comune lo ha portato a 3.38 ( + 238%), ben oltre il limite concesso.. E con tanti saluti alla progressività dell'imposta secondo il criterio "chi più inquina, più paga".
La spiegazione se c'è non può essere questa, anzi come si è soliti dire "la toppa è peggiore del buco".
Voglio innanzitutto evidenziare che i costi vivi del servizio non sono affatto aumentati ....... la norma nazionale ci costringe a porre a carico di chi paga la quota di chi non paga,una profonda ingiustizia perpetrata da chi ha pensato ed approvato questa legge e non da questa amministrazione .Questa follia normativa ci costringe ad inserire nel calcolo della tariffa circa € 725.000,00, somma che incide in maniera determinante su ogni singolo contribuente.
Il Sindaco dice una cosa esatta ma incompleta. D'altro canto l'avv. Montone è da mesi che sul blog e sui social mette in guardia da questa situazione. Il Sindaco, però, dimentica di ricordare che questi 725.000 euro sono, è vero, crediti verso chi non ha pagato in questi anni, ma sono crediti divenuti inesigibili, ossia (sempre con le ineccepibili considerazioni svolte anche ultimamente dall'Avv. Montone) crediti su cui il Comune può mettere una pietra sopra. Quindi vogliamo dare una responsabilità anche alle Amministrazioni che non sono riuscite ad incassare questi soldi e che hanno mantenuto questi crediti tra i residui attivi?
Inoltre, in considerazione del fatto che l'84% circa dei nuclei familiari residenti a Castellabate è composto da 2 o più persone che in diversi casi vedono ridursi la tassazione non facendo notizia, mentre il restante 16% è in buona parte rappresentato da " residenti di comodo", abbiamo cercato di adottare una struttura tariffaria che tutelasse la maggioranza dei residenti e penalizzasse i "furbi". Mi rendo conto che è molto complicato riuscirci, il sistema delle riduzioni che abbiamo previsto finalizzato a garantire forti abbattimenti "agli unici occupanti reali", va rodato e migliorato nel tempo.
In realtà, secondo i dati della tabella allegata al regolamento, è composto da 2 o più componenti il 68% dei nuclei familiari residenti e non l'89% (in questa percentuale sono ricompresi non residenti e case sfitte). Secondo le nostre tabelle (leggi) si sono visti ridurre (nelle medie) l'imposta solo i nuclei con 2 persone, ossia il 26%, e solo per case superiori ai 76 mq. Ovviamente i nostri calcoli possono essere sbagliati in quanto per calcolare il 2016 ci siamo attenuti agli esempi fatti dal Sindaco in Consiglio Comunale.
Il fenomeno delle "residenze di comodo" è un fenomeno ben noto e da noi denunciato dal giorno della nostra nascita come blog (un problema facilmente risolvibile e se non viene risolto la colpa non è certo dei cittadini). Ma, caro Sindaco, in questo caso c'entra come i cavoli a merenda. Ha una rilevanza sull'IMU ma non sulla TARI. Anzi, le residenze di comodo pesano sui "costi del servizio" solo un paio di mesi all'anno e, secondo la legge nazionale, dovrebbero aver diritto ad una riduzione. E, poi, "paga il giusto per il peccatore", va bene quando lo applica il Comune mentre "è una profonda ingiustizia" quando lo applica lo Stato?
Credo non bisogna generalizzare, alimentando facili polemiche o lanciarsi in ipotetici calcoli sulla bolletta che lascerei fare agli uffici comunali.
Almeno per quanto ci riguarda non abbiamo alimentato facili polemiche, ma abbiamo segnalato solo quello che ci è apparso come un macroscopico errore (e che a tutt'oggi nessuno ha spiegato). Abbiamo segnalato che, nonostante quanto previsto dal Regolamento, prevedere d'ufficio alcune riduzioni ( per esempio ultrassessantenni residenti nel Comune da 10 anni ) sarebbe stato non solo opportuno ma di facile attuabilità e rispondente alle norme sulla semplificazione amministrativa. E a questo proposito segnaliamo che c'è un problema interpretativo sugli ultrassessantacinquenni con la sola pensione sociale
Quanto ai calcoli, per il 2017, ci siamo affidati al Regolamento e alle tabelle preparate dagli uffici. Sulla loro correttezza siamo abbastanza sicuri. Per il 2016 ci siamo basati su quanto detto in Consiglio Comunale. Se il sito istituzionale riportasse i dati degli anni scorsi avremmo potuto essere certi anche del 2016. Ma, come sosteniamo da secoli, il sito istituzionale lascia molto a desiderare come completezza delle informazioni e trasparenza.