Il giorno dopo la festa e il sacrificio del vitello grasso (vedi) il padre si alzò con la pace nel cuore. Si avvicinò alla porta del primogenito, l'aprì e vide il figlio dormire serenamente. Il suo cuore si riempì di gioia. Il risentimento verso il fratello era scomparso dall'animo del giovane.
Il padre, con il sorriso sul volto, si avvicinò alla porta della stanza del figlio che aveva creduto morto e che invece la sera prima si era ripresentato.
Ma appena aprì l'uscio il sorriso lasciò il posto allo stupore più profondo. Il letto era intatto e il figlio non era nella stanza. Chiamò i servi e li interrogò. Il capo dei servi disse:" Padrone perdonaci. Alle prime luci dell'alba lo abbiamo visto allontanarsi verso la città. Non siamo riusciti a fermarlo". Il padre si inginocchiò piangendo con la testa tra le mani. "Dove ho sbagliato con questo figlio che credevo morto e che avevo ritrovato?". Una voce femminile, forse della moglie, più probabilmente della suocera, sibilò nell'aria:"Forse il vitello che hai ucciso non era poi così grasso..."
Devo riconoscere che siete molto bravi a cercare gli "aneddoti" più calzanti per manifestare la vostra perfidia. ih ih ih
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina