domenica 14 maggio 2017

Bandiera Blu. E' vera gloria?

Il titolo può ingenerare equivoci. Questo è un post di carattere assolutamente generale (con una semplice chiosa locale finale).
Anche quest'anno, all'annuncio delle spiagge assegnatarie della Bandiera Blu 2017, alle manifestazioni di giubilo dei comuni che si sono visti insignire del riconoscimento hanno fatto da contraltare le polemiche di quelli esclusi. Ma vediamo di capire bene cos'è questa Bandiera Blu. 
La Bandiera Blu, assegnata ogni anno dalla FEE (Foundation for Environmental Education,  Fondazione per l'educazione ambientale)  è una eco-label volontaria. Contrariamente a quanto avviene, ad esempio, per le Vele della Goletta Verde la Bandiera Blu non viene assegnata di iniziativa dalla FEE, ma sulla base di un'autocanditatura dei Comuni che consegnano i risultati di analisi mensili delle acque di balneazione e autocertificano il possesso di alcuni requisiti rispondenti a determinati criteri (alcuni veramente stravaganti, chi ha tempo e voglia può approfondirne la conoscenza qui).
Quindi un Comune che non ha la Bandiera Blu, può non possederne i requisiti ma può semplicemente non essersi candidato perchè non ha fondi necessari per mettere in campo iniziative (spesso superflue) e/o uffici da dedicare alla compilazione dei questionari. Oppure perchè, a torto o ragione, considera la Bandiera Blu una sorta di Mercurio d'Oro, riconoscimento in voga negli anni 60/70, appetito dalle aziende a conduzione familiare o che avevano necessità di farsi conoscere, ma snobbato da aziende che avevano una già solida penetrazione nel mercato ( fuor di metafora è il caso di diverse spiagge della Sicilia e, soprattutto, della Sardegna).
In sintesi avere la Bandiera Blu è un vanto, non averla può dipendere da una scelta necessitata o volontaria.
La Bandiera Blu è diventata sinonimo di acque di balneazione immacolate. La qualità delle acque eccellenti è un criterio necessario ma non sufficiente (e negli scorsi anni ci sono state polemiche per l'assegnazione dalla bandiera ad acque che le Aziende Regionali classificavano come buone e sufficienti e perchè spiagge con la bandiera sono state interdette alla balneazione due giorni dopo la consegna). Che la qualità delle acque di balneazione risulti eccellente, infatti, è necessario per essere ammessi, ma  sul voto finale incide solo per il 10 % (semplifichiamo)
Il discrimine, quindi, tra un comune con la Bandiera ed uno senza, non è la qualità delle acque ma la presenza di altri criteri ambientali per lo più "autocertificati", in alcuni casi piuttosto generici ("le spiagge devono essere pulite"), in altri francamente superflui e di facciata.
E, cosa che lascia perplessi, viene molto sottovalutato l'aspetto "spiagge libere". La presenza, la gestione e la sicurezza di una spiaggia libera, infatti,  vale al massimo 2 punti su un totale di 13,5 punti assegnati alla categoria "spiaggia".
Abbiamo deciso di non intervenire sugli annunci dell'Amministrazione in termini di promozione turistica e non abbiamo intenzione di venir meno al nostro proposito (anche se vi invitiamo a leggere con attenzione i criteri). Ma una piccolissima considerazione ci sentiamo di farla.
La Bandiera Blu è stata ottenuta da Castellabate, la prima volta, sotto l'Amministrazione del mai troppo compianto Lello Tortora. L'Amministrazione Maurano l'ha conservata (e, quindi, tanto male non ha fatto), come ha continuato a fregiarsene l'Amministrazione Spinelli. 
Che quest'ultima continui a vantarsi e ad ascrivere a proprio merito il non aver peggiorato la situazione, ci sembra alquanto bizzarro...


3 commenti:

  1. Ma con i depuratori in quelle condizioni segnalate ma cone si fa a dare l bandiera blu? Penso che l'unico requisito a questo punto è mandare la domanda a questa ffe.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chiarissima disamina quella degli amministratori, che ringrazio per la nota onestà intellettuale e professionalità.
      Un solo punto mi lascia incredula: si parla di ambiente " a misura di bambino" ma francamente a Castellabate servizi x i bambini non ne vedo. Il parco giochi ( a torto definito tale) nella Villa Materazzo ha qualche altalena e un paio di scivoli o poco altro allocati su un terreno sterrato e non su Prato.
      Non ci sono luoghi dedicati ai bimbi sulle spiagge e men che meno ludoteche all'aperto o al chiuso.
      Non mi stupisce che la cultura dell'infanzia non alberghi qui né il rispetto x le esigenze della crescita sana ed equilibrata.
      Dunque quali parametri presiedono all'attribuzione o cosa è stato dichiarato sul punto?

      Rosamaria Maiurano

      Elimina
  2. ..diciamo che i criteri di attribuzione delle bandiere blu appaiono di difficile individuazione. Peccato, perché questo fa perdere valore alle bandiare stesse. Come se Gambero Rosso iniziasse a dare stelline a pioggia..chi consulterebbe più la guida? Purtroppo la bandiera blu non è più sinonimo di qualità di ambiente e servizi, anzi è addirittura imbarazzante vederla sventolare in certi luoghi. Cordialmente

    RispondiElimina

Se volete rispondere ad un singolo commento cliccate su Rispondi sotto il commento stesso.