lunedì 17 novembre 2014

Più scuole calcio per tutti...

Dal sito istituzionale, con grande enfasi, e dalla stampa locale abbiamo appreso che " la Giunta comunale ha voluto che, a scomputo del canone forfettario dovuto per l’utilizzo dell’impianto, la società  (che gestirà il Campo A. Carrano NdB) garantisca la partecipazione gratuita ai corsi di scuola calcio per i ragazzi dei nuclei familiari meno abbienti che ne facciano richiesta."
Non vogliamo soffermarci, o almeno non vogliamo farlo in questa occasione, sul messaggio socio-educativo insito in questo provvedimento. Noi pensiamo che le persone vadano preparate fin da ragazzi alla vita che andranno ad affrontare. Pensiamo che vada insegnato loro che non si può avere tutto, che esiste il necessario ed il superfluo, che vadano individuate delle priorità e prefissati degli obiettivi per raggiungere i quali, spesso, è necessario affrontare sacrifici e rinunce. Ma, ripetiamo, di questo ci occuperemo in seguito. Ora ci interessa illustrare l'iter attraverso il quale la Giunta ha preso coscienza del fatto che "Quando un divario economico ostacola finanche la fruizione dello sport, ritengo doveroso un intervento pubblico (Spinelli)" .
Il 23 Settembre la Giunta incarica il responsabile dell'Area VII di predisporre un regolamento per l'affidamento della gestione del campo Carrano. Tra le linee di indirizzo (società iscritta alla FIGC, conduzione tecnica e amministrativa, tariffe ecc. ecc.) non c'è traccia del fatto che la società affidataria debba garantire corsi gratuiti di calcio agli indigenti.
Il 2 Ottobre il responsabile dell'Area VII emana un Avviso Pubblico per l'affidamento della gestione del Campo Carrano. Ancora la sensibilità verso gli indigenti non compare tra i requisiti. Termine per la presentazione delle domande 10 giorni. Quante società iscritte alla FIGC rispondono all'Avviso? Nessuna!
Il 6 Novembre giunge all'Amministrazione una nota del Segretariato Sociale, Ambito S/8, "con cui è stata redatta relazione indagine sociale con rilievo di bisogno riferito alle famiglie con disagio economico e sociale"
A tambur battente si riunisce la Giunta, prende nota della relazione, scopre che la manutenzione  tecnica dell'impianto per i primi tre anni è a carico dell'impresa costruttrice, dà nuovi indirizzi al responsabile per un nuovo Avviso Pubblico e tra questi compare anche "di stabilire che a scomputo del canone forfettario dovuto per l'utilizzo dell'impianto, la Società garantirà la partecipazione ai corsi di scuola calcio, eventualmente organizzati dalla stessa società, a ragazzi appartenenti a nuclei familiari disagiati".
Al di là dell'opinione che ognuno di noi può avere sulle cause del bisogno sociale e sui rimedi per lenirlo, per dirla con Lubrano,  una domanda sorge spontanea: lo scoprire che "è doveroso un intervento pubblico per consentire la fruizione dello sport a ragazzi in difficoltà economica" è  una presa di coscienza dell'Amministrazione, seppur tardiva e sollecitata, oppure un mezzo per rendere appetibile un affidamento che evidentemente appetibile non era? 

1 commento:

  1. qua non possiamo mangiare e parlate di campi da calcio.

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