venerdì 21 novembre 2014

Ancora un post sull'incidente (speriamo ultimo).

Le vicende di questi ultimi giorni offrono, per chi volesse cimentarsi nell'impresa, materiale in abbondanza per una disamina della psicologia umana e per un approfondito studio socio-antropologico sulle reazioni di una piccola comunità alle prese con un avvenimento drammatico, di forte impatto mediatico, che vede protagonista un suo esponente di rilievo.
Non abbiamo alcuna intenzione di partecipare al tiro al bersaglio sul vicesindaco né di analizzare le dinamiche dell'incidente né di scandagliare le motivazioni alla base del comportamento di Luisa.
Non abbiamo nessun motivo per dubitare della sua versione e, comunque, della cosa si occupa la Magistratura che con i mezzi a disposizione non avrà difficoltà a stabilire la realtà dei fatti. 
A noi interessa il comportamento che ha manifestato in questa occasione la cittadinanza e che è stato già oggetto di alcuni commenti da parte dei lettori
Martedì sera, appena diffusa la notizia, sono comparsi sui social network (facebook principalmente), da parte di alcuni nostri concittadini (e sulle testate nazionali anche da non nostri concittadini) i soliti commenti che si definiscono “deliranti”.Nulla di strano è la solita reazione emotiva che in occasioni del genere accomuna il popolo italiano dalle Alpi a Pachino, dall'uomo della strada al politico, tutti pronti a chiedere il linciaggio del “colpevole di turno”.
Quando finalmente mercoledì mattina si chiariscono i contorni della vicenda, sugli stessi social network è tutto un fiorire di post, commenti e “mi piace” di solidarietà e di stima per la vicesindaco e di attacchi (non del tutto immeritati) alla stampa. Anche qui nulla di strano. Una cosa è prendersela con “il mostro sconosciuto” altra cosa prendere coscienza che protagonista della situazione è chi si conosce bene, con cui si sono avuti rapporti quotidiani, con il quale si hanno rapporti di amicizia, di cui si ha stima e di cui si conoscono vita, morte e miracoli.
Ovviamente noi abbiamo il massimo della fiducia nel genere umano ma siamo anche uomini di mondo e dobbiamo confessare che un piccolo sospetto che qualcuno di questi attestati non fosse proprio spontaneo e genuino, bensì determinato dal fatto che su FB si posta con nome e cognome, c'è venuto. Un sospetto di cui ci siamo subito vergognati e che abbiamo immantinentemente scacciato dalla mente.
Nel frattempo, condividendolo pienamente, abbiamo pubblicato il comunicato stampa con cui il Sindaco, a nome dell'Amministrazione, esprimeva solidarietà al suo vice.
Il post ha raggiunto, nel giro di un'ora, il record storico di visualizzazioni e, come accade di solito, siamo stati travolti da un fiume in piena di commenti (dai quali, con una maggiore elasticità del solito per dimostrare una certa incongruenza di comportamento, abbiamo estratto il fior da fiore del pubblicabile). La stragrande maggioranza di questi commenti erano (e permangono) critici verso la vicesindaco e verso l'amministrazione.
Che cosa cambia tra Facebook e un blog? Che mentre su FB l'anonimato è un'eccezione sui blog è la regola. A questo punto c'è da porsi una domanda: l'anonimato scatena i più bassi istinti di una persona o più semplicemente, parafrasando un motto latino, “in incognito veritas”?
Cercheremo di rispondere a questa domanda nei prossimi giorni con un post che avevamo già in cantiere, su un argomento di ben altro tenore, e che abbiamo messo in stand-by per occuparci di questa vicenda.


7 commenti:

  1. Ho letto questo commento, che copio dal - Mattino - :
    ".....Per trovare una voce tranchant bisogna fermarsi a bere un bicchiere dal Vichingo, un norvegese trasferitosi in Cilento che gestisce una enoteca nel cuore di Santa Maria di Castellabate. «Se fosse capitato in Norvegia la signora sarebbe già in galera. L’omissione di soccorso non è tollerabile». (Vittorio dell’Uva – Il Mattino)....."

    Ecco, ho pensato che la coerenza e l'onestà intellettuale di questo straniero merita di essere evidenziata, nel clima di generale buonismo che ci circonda.
    Aspettiamo gli esiti degli accertamenti e poi ci faremo un'idea precisa su tutto.

    Rosamaria Maiurano

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  2. Non bisognerebbe mai dar nulla per scontato, mai essere troppo convinti delle proprie azioni. Per quanto si può esser bravi, esperti o sicuri, è sempre meglio perdere un minuto in più, piuttosto che perdere tutto in un minuto, come è accaduto ai protagonisti di questo terribile episodio che ha colpito la nostra comunita`.
    Ora c'e` solo bisogno del nostro silenzio e della nostra comprensione per dare il tempo a costoro di raccogliere i cocci e cercare di rimetterli insieme...... tanto si sa che il carrozzone riprende la via, facce truccate di malinconia; tempo per piangere no non ce n'è: tutto continua anche senza di te. C.Kale

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  3. Credo che questo blog sia gestito male, perciò " l'anonimato scatena i più bassi istinti"!in merito alla vicenda della maiuri poi, siete stati i primi a schierarsi sul lato di una solidarietà che ha scatenato i bassi istinti dall'anonimato. Ormai, credo, che i cittadini veri, quelli che non ricoprono cariche pubbliche, quelli che non scrivono sui giornali, quelli che tirano a campare, non si sentono liberi di scrivere su questo blog, né di manifestare i propri pensieri su Facebook perché in giro c'è una forma di omertà anche su blog come questi...non vi chiedete perché sociologicamente accadano certi fenomeni...chiedetevi piuttosto come state conducendo la questione....di sicuro questo commento non verrà pubblicato ma spero di avervi almeno fatto riflettere!
    Fabrizio

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    1. Abbiamo letto e riletto, ma francamente, per nostra incapacità è sicuro, non siamo riusciti a capire di cosa ci accusa.

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    2. Non si può fare un'analisi sociologica, partendo da una posizione ben precisa. I dati vengono falsati già dal fatto che, prima di formulare una propria opinione, si viene deviati dalla vostra. Per essere più chiari: siete liberissimi di esprimere la vostra opinione( ci mancherebbe altro) ma non potete assolutamente fare un'analisi sociologica sul fatto e sull'atteggiamento dei partecipanti. Per fare un'analisi sociologica bisogna essere imparziali. Siete diventati come i giornali di Berlusconi...del resto chi critica, emula!

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  4. leggendo i commenti di tutti i siti di giornali nazionali..direi che qui a s.maria siamo stati anche fin troppo diplomatici e perbenisti. è logico che la notizia fa scalpore ed è logico che chi si sente "libero" esprime un parere oggettivamente negativo sul comportamento post incidente di luisa. io penso più che come dite voi in incognito veirtas perchè qui ancora siamo in periodo feudale dove se è il "potente" a fare qualcosa di moralmente non giusto è meglio tacere o esprimergli la solidarietà mentre se è un abitante qualunque del feudo allora tutti a dargli addosso. diciamo la verità come mentalità questa situazione ci ha mostrato che siamo nel medioevo. Fosse successo a qualche politico nazionale scommettiamo che a grande unanimità i commenti su facebook sarebbero stati di astio e odio o almeno più obiettivi? benvenuti nel medioevo...lunga vita al re

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  5. come al solito pubblicate ciò che volete voi

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