L’antico porticciolo Lo Scario, nato originariamente come riparo
per i gozzi, oggi non conserva traccia della sua identità, nonché
della sua bellezza, avendo ceduto il passo alla logica del turismo consumistico, perdendo di vista la bellezza del paesaggio, e della sua storicità.
Mi chiedo come sia possibile rovinare la bellezza di un borgo per costruire gazebo in ogni dove, che sembrano “scatoloni”, che di bello non hanno nulla, ma solo la visibilità: da qualunque punto del lungomare si sosti sono ben visibili. Un pugno in un occhio.Il legittimo interesse del privato e l'altrettanto legittimo interesse pubblico alla conservazione dell'ambiente devono trovare un loro equilibrio, che non sia a scapito né dell'uno né dell'altro. Del piazzale Punta dell’Inferno, alla cui riqualificazione abbiamo orgogliosamente assistito, fiduciosi di vederne realizzato qualcosa di bello, dal punto di vista paesaggistico, e non solo, che cosa resta? Un parcheggio, e tutto il resto concessioni per attività commerciali. Certo, non si discute l’importanza di lavorare e migliorarsi per ogni esercizio commerciale, ma a scapito della bellezza, della fruibilità e della conservazione, mi sembra un po’ troppo. Il piazzale, nei mesi estivi, quando maggiormente si gode del passeggio, non esiste, è un alternarsi di “scatoloni”, e del porticciolo...neanche l'ombra. Ma davvero migliorarsi, essere al passo coi tempi, significa dimenticare la storia e la bellezza?
Mi chiedo come sia possibile rovinare la bellezza di un borgo per costruire gazebo in ogni dove, che sembrano “scatoloni”, che di bello non hanno nulla, ma solo la visibilità: da qualunque punto del lungomare si sosti sono ben visibili. Un pugno in un occhio.Il legittimo interesse del privato e l'altrettanto legittimo interesse pubblico alla conservazione dell'ambiente devono trovare un loro equilibrio, che non sia a scapito né dell'uno né dell'altro. Del piazzale Punta dell’Inferno, alla cui riqualificazione abbiamo orgogliosamente assistito, fiduciosi di vederne realizzato qualcosa di bello, dal punto di vista paesaggistico, e non solo, che cosa resta? Un parcheggio, e tutto il resto concessioni per attività commerciali. Certo, non si discute l’importanza di lavorare e migliorarsi per ogni esercizio commerciale, ma a scapito della bellezza, della fruibilità e della conservazione, mi sembra un po’ troppo. Il piazzale, nei mesi estivi, quando maggiormente si gode del passeggio, non esiste, è un alternarsi di “scatoloni”, e del porticciolo...neanche l'ombra. Ma davvero migliorarsi, essere al passo coi tempi, significa dimenticare la storia e la bellezza?
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