giovedì 9 ottobre 2014

La Minoranza chiede l'azzeramento dalla TASI e la riduzione della TARI.

La Minoranza  Consiliare di Castellabate ha presentato, firmati da tutti e cinque i consiglieri che ne fanno parte,  alcuni emendamenti al Bilancio di Previsione 2014 con i quali si chiedeva l'azzeramento della TASI e la riduzione del 18% della TARI.
Come molti di voi sapranno nel corso del Consiglio si è dovuto procedere, su segnalazione della minoranza (del consigliere Lo Schiavo, ad onor del vero), alla rettifica in corso di seduta  dello Schema di Bilancio in quanto si erano perse per strada le somme previste per alcuni progetti. La rettifica in corso di seduta crediamo (almeno a nostra memoria)  sia una novità assoluta per Castellabate e su questa novità, secondo alcune indiscrezioni, la Minoranza sta valutando la possibilità di ricorso nelle sedi opportune.
Qua sotto potete leggere il testo completo degli emendamenti. Ve ne proponiamo una breve sintesi.
Emendamento #1 (pagg. 1 -2) . E' un emendamento tecnico, ma dal valore politico enorme. Con l'emendamento si tenta di far sancire al Consiglio che il Bilancio 2013 non si è chiuso con un Avanzo di Euro 1.128.705,25 bensì con un Disavanzo di Euro 744.367,88.
Emendamento #2 (pag. 3) - Con questo emendamento la minoranza chiede l'azzeramento della TASI (per Euro 544.426,02) da finanziare con una riduzione delle spese per pari importo.
Emendamento #3 (pag. 4) - Si chiede la riduzione del 18% della TARI (per Euro 470.000) da finanziarsi con una riduzione di pari importo delle spese per il servizio di smaltimento dei rifiuti.
Emendamento #4 (pag. 5) - Si chiede che venga diminuita di euro 2.520.628 la risorsa prevista per l'accensione di mutui con la Cassa Depositi e Prestiti e ciò per la situazione drammatica (per la minoranza) dei conti comunali.


29 commenti:

  1. Sempre le solite chiacchiere che non portano a nulla... ora la minoranza è formata da 5 consiglieri... questa è politica per le prossime elezioni... mi dispiace per coloro che hanno votato Antonio Florio da una parte, pensando ad un cambiamento con Spinelli, e coloro che hanno votato la Lista di Marco Rizzo, pensando ad un assestamento dell'amministrazione comunale con una nuova linfa vitale per un futuro del paese... ora è un mischia mischia... non c'è più dignità...

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  2. sempre le solite cose la minoranza chiede sempre le stesse cose

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    1. Integro il post precedente, in cui copiavo un link in tema di controllo, ho dimenticato di firmarmi, lo faccio ora.
      Rosamaria Maiurano

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  3. La Sirena e il Castellano9 ottobre 2014 alle ore 12:53

    In realtà non c'è nessuna confusione tra Avanzo e Disavanzo c'è solo una "divergenza di vedute" tra Maggioranza ed Opposizione soprattutto sulla valutazione dei residui attivi.

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  4. :) divergenza di vedute, dite?
    Ma i numeri parlano chiaro, per chi li voglia leggere senza surrettizie argomentazioni!

    Rosamaria Maiurano

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  5. Copio dal sito Ragioneria Generale dello stato uno stralcio che definisce con chiarezza le tipologie di residui, a dimostrazione del fatto che la lettura di tali residui non può che essere univoca.
    ".....Gestione del Bilancio

    Ti trovi in: Home Versione Italiana > Attività istituzionali > Gestione del bilancio > Assestamento del Bilancio > La gestione dei residui

    LA GESTIONE DEI RESIDUI

    I residui derivano dalla formazione del bilancio secondo il principio della competenza finanziaria, in virtù del quale al 31 dicembre - termine dell' esercizio finanziario - alcune entrate accertate possono non essere state ancora riscosse ed alcune spese impegnate non ancora pagate.

    Nell'ambito del bilancio di cassa, che invece si riferisce a previsioni concernenti effettive entrate ed effettive uscite finanziarie, appare più appropriato parlare di minori entrate e di minori spese piuttosto che di residui attivi e passivi.

    I residui attivi sono l'espressione di entrate accertate ma non ancora riscosse nonché di entrate riscosse ma non ancora versate; rappresentano crediti dell'azienda statale nei confronti di terzi.

    In particolare, con riferimento al loro grado di esigibilità, i residui attivi si distinguono in:

    residui la cui riscossione può considerarsi certa;
    residui connessi a dilazioni di pagamento concesse ai debitori (residui dilazionati);
    residui incerti perché giudizialmente controversi;
    residui riconosciuti di dubbia e difficile esazione;
    residui riconosciuti assolutamente inesigibili.

    I residui passivi sono l'espressione di spese già impegnate e non ancora ordinate ovvero ordinate ma non ancora pagate e, pertanto, rappresentano debiti dell'azienda statale nei confronti di terzi. Peraltro i residui passivi comprendono anche somme che non corrispondono a debiti giuridicamente sorti nei confronti dei terzi: è il caso dei residui di stanziamento......."

    Rosamaria Maiurano.

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  6. Copiare e facile amministrare e molto più complicato ......

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    1. se non lo sapete fare.....a casa.

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    2. Scrivere correttamente è difficile, a quanto vedo....
      NB : "....è facile...." l'accento sulla 3° persona sing.del presente indicativo del verbo essere si insegna alla scuola primaria, mi pare !

      Quanto agli amministratori ( mi riferisco agli emendamenti presentati dalla " variegata " minoranza ) non c'è da stupirsi, dunque, che i testi siano sgrammaticati e pieni di errori, che un bimbo della primaria certamente non farebbe!

      Amministrare bene, poi, vuol dire essere apprezzati dai cittadini, non autolodarsi anche quando non c'è alcuna ragione per essere fieri del proprio operato!

      Preciso che ho copiato e incollato un testo, del quale ho dichiarato la fonte, nella massima correttezza e trasparenza, che evidentemente è merce rara e stile poco praticato da taluni!

      Rosamaria Maiurano

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  7. Per anonimo 8.26
    caro amico o amica non so a chi la canti questa serenata. Spinelli e Co. Si sono presentati per amministrare se si rendono conto che è più difficile di come pensavano se ne possono benissimo andare a casa. In caso contrario hanno voluto la bicicletta e pedalassero

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  8. Documento n.22 allegato alla delibera consiglio comunale n.9 del 29.6.2014 di approvazione del conto consuntivo 2013:
    "Comune di Castellabate ufficio tributi
    Prot. 125 del 7.1.2014
    riferimento. Prot. 19966-24704/13
    oggetto:ricognizione ed analisi dei residui attivi.riscontro
    Al rag.Francesco LERRO Area IV
    al revisore dei conti
    p.c. al segretario comunale
    sindaco
    sede
    si comunica che la scrivente da un controllo effettuato sui propri residui attivi 2011 e 2012 ha potuto constatare che ci sono importi iscritti non autorizzati con determina. Pertanto se ne chiede l'eliminazione e precisamente:
    anno 2011
    cap.15 € 465.692,81 da eliminare
    cap.75 € 295.800,00 da eliminare
    anno 2012
    Cap. 15 € 576.000,00 da eliminare
    cap. 75 € 300.000,00 da eliminare
    distinti saluti
    Castellabate li 30.12.2013
    il responsabile
    dott.ssa Marilena Crescenzo"
    NON AGGIUNGO ALTRO PENSO CHE È TUTTO CHIARO NON CAPISCO QUALI INTERPRETAZIONI CI SONO DA FARE

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  9. caro anonimo delle 20 38 e facile per la minoranza dire abbassiamo la tasi abbassiamo questo abbassiamo quello le cose vanno ponderate studiate caro amica o amico e facile fare la minoranza nn devono altro che dire di no

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  10. Ma scusate la mia ignoranza, mi sembra che alla fine della cuccagna bisognerebbe solo giudicare gli amministratori per quello che hanno fatto e faranno per gli amministrati... soprattutto quando dispongono di un bilancio annuale di molte, ma molte decine di milioni di euri !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  11. erano importi che la ragioneria nn aveva inserito poi come tu ben sai su invito del consigliere di minoranza lo schiavo e stato rettificato questo problema nn cantartela e suonartela da solo nn ti crede piu nessuno

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    1. Potresti essere un poco più chiaro ma che dici a che e chi ti riferisci?

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  12. Ad anonimo 11.40
    la risposta è semplice basta sprecare di meno. E di sprechi c'è ne sono assai.....

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  13. ad anonimo 21.02 del 10.10
    allora come mai, nonostante la richiesta semplice e specifica di un funzionario del Comune, le somme non sono state cancellate? Si tratta della bella somma di i oltre 1.600.000,00, cose da non credere!
    Mi meraviglia perchè la lettera è stata inviata non solo alla ragioneria ma anche al revisore dei conti al segretario comunale e al sindaco. Ma che cosa succede su questo comune possibile che nessuno vede niente?

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  14. Le carte nn sapete leggerle

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  15. Chiedi a maurano quanti euriiii ha lasciato

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    1. senza che scomodiamo il prof. ...è scritto nelle carte che tutti possiamo leggere. 15 milioni di eurii di lavori pubblici + 500.000 eurii in cassa al momento del passaggio tra sindaco uscente ed entrante. c'è la firma anche di spinelli quindi c'è poco da discutere. fatevene una ragione....avete portato solo debiti....accertati per il momento 9 milioni.

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    2. EURO è invariabile anche al plurale, lo stabilisce per il nostro paese la Commissione Europea.

      Rosamaria Maiurano

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    3. che sia invariabile possiamo essere d'accordo. Ma che lo stabilisca la Commissione europea al posto dell'Accademia della Crusca proprio no!

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  16. Ad anonimo del 11, ore 16:19. Non sei poi tanto anonimo, ti tradisce il tuo immancabile ci-apostrofo-e-con-l'accento

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    1. Invece di provare a indovinare chi è è chi non è faresti bene a rispondere sui fatti caro anonimo notturno

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    2. Per anonimo delle 15,44
      Documentatevi, please, e vedrete che l'Accademia della Crusca e la Commissione EU sono sulla stessa lunghezza d'onda, vi copio il testo:

      " Il plurale di euro



      Domande

      Quesito:

      Paola Buonacasa ci chiede se esista euri come plurale di euro.

      Il plurale di euro

      La questione della forma plurale del nome della nuova moneta europea non è lineare e, anzi, si distingue per alcune asimmetrie che emergono nel confronto tra l'italiano e le altre lingue europee. Una direttiva della Comunità europea del 26 ottobre 1998 ha stabilito infatti che solo per alcune lingue (inglese, italiano e tedesco) la parola resti ufficialmente invariabile al plurale, mentre per altre segua la morfologia specifica. Questo diverso trattamento è alla base delle molte perplessità e polemiche: senza dubbio l'invariabilità sarebbe stata più giustificata e certamente accettata meglio anche in Italia se avesse avuto come motivazione profonda l'uniformità con gli altri paesi europei, cosa che adesso esiste soltanto nella resa grafica sulle banconote e sulle monete (anche la pronuncia della parola è naturalmente differente nei vari paesi che hanno adottato l'euro). Il presidente dell'Accademia della Crusca, prof. Francesco Sabatini, si è pronunciato in proposito nel numero 23 della rivista La Crusca per voi e la motivazione più forte che ha portato in difesa dell'invariabilità della parola euro è stata che questa è "una parola dotata di una sua particolare fisionomia, portatrice di una semantica che quasi la isola nel contesto morfosintattico..."
      A cura di Raffaella Setti
      Redazione Consulenza Linguistica
      Accademia della Crusca

      A me piace essere certa di quanto affermo, altrimenti non intervengo.
      Rosamaria Maiurano

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    3. Non la conosco, ma mi sembra che si inalberi subito senza alcun motivo. Dire che la lingua di una nazione venga stabilita da un regolamento comunitario o anche da una legge é, comunque, inesatto ( a dir poco). Poi voler mettere una pezza è un'altra questione.

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    4. Le direttive UE vengono recepite dai paesi membri, questo è un dato di fatto.
      Non mi inalbero affatto, solo mi pare utile confrontarsi su dati reali, i commenti qualunquistici li lascio a chi ama farli, perchè non mi appassionano.

      E' tutto.
      Rosamaria Maiurano

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    5. Immagino se fosse stata inalberata. Riporto un articolo che condivido pienamente:

      ".....la questione Euro - Euri è stata dibattuta a lungo, a causa di prese di posizione autorevoli e contrastanti: l’Accademia della Crusca già nel 1996 si era pronunciata per “Euri”, mentre una direttiva della Comunità europea del 26 ottobre 1998 sanciva l’invariabilità di Euro.

      Un caso senza precedenti: per la prima volta un organismo politico internazionale si pronunciava su una questione linguistica, costrettovi dall’eccezionalità del caso. Euro, infatti, è una parola che non ha nazionalità, ma precorre un’ipotesi lontana: è una parola della lingua unica europea. Con tardiva presa di coscienza della particolarità, l’Accademia della Crusca ha fatto in seguito marcia indietro. Ha scritto il Prof. F. Sabatini, allora presidente dell’Accademia: “una parola dotata di una sua particolare fisionomia, portatrice di una semantica che quasi la isola nel contesto morfosintattico... la prima parola di una lingua europea non nazionale “.

      In realtà la questione rimane inutilmente controversa, perché la citata Direttiva Europea del ’98, con una incomprensibile mancanza di coerenza, ha decretato l’invariabilità della parola per l’inglese, l’italiano ed il tedesco, ma non per il francese (les euros), lo spagnolo (los euros), il finlandese (eurot), lo svedese (eurorna), pur stabilendo che comunque in tutti i paesi la parola deve essere riportata in forma invariabile sulle banconote.

      Insomma, ci piacerebbe dire “Euro finalmente, e non se ne parli più!”, ma gli organismi della UE non ci aiutano, creando ulteriore confusione. E’ proprio vero che bisognerebbe lasciare fare ad ognuno il suo mestiere, e la grammatica non pare essere quello dell’Unione Europea." come tante altre cose.......
      Da oggi diro' euros, per non contravvenire alla direttiva comunitaria e per non incorrere nelle sue ire.
      Ossequi professoressa

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    6. Finalmente un confronto serio con una spruzzatina di ironia, che non guasta ed anzi rende più gustosa la lettura.
      L'articolo è interessante e credo anch'io che la confusione nell'uso del termine sia ingenerata dalla differenza che l'UE fa tra le tre lingue in cui - euro - è invariabile al plurale e tutte le altre, dove il plurale segue le regole della grammatica nazionale.

      A me viene più spontaneo usare la parola come invariabile, dal momento che il mio ambito professionale di riferimento è quello delle lingue straniere ( tedesco e inglese ).

      Quanto all'Unione Europea, pur con tutte le critiche che si possono muovere ad alcune procedure farraginose e inutilmente penalizzanti delle culture e delle produzioni nazionali, io apprezzo comunque moltissimo la spinta alla trasparenza e alla rendicontazione che proprio dall'EU è venuta ai governi nazionali:
      senza le leggi sull'accesso agli atti della PA , ad esempio, i nostri governanti sarebbero molto meno controllabili da parte dei cittadini , tanto per citare un settore, ma molti altri, a mio avviso, sono gli aspetti positivi ( pensiamo alla concorrenza tra gli operatori telefonici....) che io riconosco all'Europa.

      Ricambio i saluti.
      Rosamaria Maiurano

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