venerdì 14 dicembre 2018

Passaggio a Consac: la delibera che approva la Convenzione è a rischio?

di King Dementor

Durante la discussione sulla delibera inerente la  Convenzione da stipularsi tra il Comune e il Consac per il passaggio del Servizio Idrico Integrato, il consigliere Maurano ha chiesto se il componente del Collegio Sindacale del Consac Antonio Nicoletti fosse un omonimo o un parente del Consigliere Costabile Nicoletti. Nel caso fosse un parente invitava il Consigliere ad astenersi dalla votazione.
Non c'è stata risposta, se non dei fugaci sguardi interrogativi tra alcuni della maggioranza,  e alla fine il consigliere Nicoletti ha votato la delibera. In realtà al termine dell'intervento di Rizzo,  Costabile ha abbandonato l'aula per farvi ritorno dopo circa 5 minuti (semplice coincidenza? ha contattato un legale?). L'Antonio Nicoletti di cui faceva cenno il consigliere Maurano è sicuramente il fratello dell'Assessore; se sia ancora in carica o il sito non è stato aggiornato non possiamo saperlo. 
Fonti vicini alla minoranza ci informano che l'opposizione, su questa vicenda è pronta a intraprendere ulteriori passi amministrativi. Ma è ravvisabile un conflitto d'interessi?
Inquadriamo un attimo la situazione. La normativa è quella dell'art.78, comma 2,  del TUEL il quale prevede che:"gli amministratori di cui all’articolo 77, comma 2, devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado”.
La situazione realizzata in Consiglio appare ictu oculi,  come fattispecie generale, non integrare il conflitto d'interessi. C'è da notare, però,  che nella fattispecie specifica ci sono due elementi confondenti: Costabile non è solo un consigliere ma è anche  l'Assessore al Servizio Idrico Integrato e alla scelta della Consac si è giunti dopo che il precedente competitor, l'ASIS, si è tirata fuori non avendo ritenuto la gestione economicamente sostenibile.
 La Giurisprudenza ha più volte chiarito che in quanto dettato al fine di garantire la trasparenza e l'imparzialità dell'azione amministrativa, sorge per il solo fatto che l'amministratore rivesta una posizione suscettibile di determinare, anche in astratto, un conflitto di interessi, a nulla rilevando che lo specifico fine privato sia stato o meno realizzato e che si sia prodotto o meno un concreto pregiudizio per la p.a. (cfr. Cons. Stato, sez. IV, 28 gennaio 2011, n. 693).
E sempre il Consiglio di Stato sentenza n.2826/2003 afferma:" E’ infatti da rilevare che l’obbligo di astensione in caso di conflitto di interessi – in quanto finalizzato ad assicurare la serenità della scelta amministrativa discrezionale - costituisce regola di carattere generale che non ammette deroghe ed eccezioni e ricorre, quindi, ogni qualvolta sussiste una correlazione diretta ed immediata fra la posizione del singolo componente dell’organo collegiale e l'oggetto della deliberazione, pur quando la votazione non potrebbe avere altro apprezzabile esito e quand'anche la scelta  fosse in concreto la più utile e la più opportuna per lo stesso interesse pubblico.
Nel caso, infine,  che gli Amministratori avessero  l'obbligo di astenersi, non lo hanno fatto e :"..abbiano altresì espresso voto favorevole alla delibera dalla quale si sarebbero invece dovuti astenere (la delibera), è illegittima"
Detto tutto questo siamo di fronte ad una situazione complessa nella quale, comunque, è abbastanza difficile intravedere ed ipotizzare  un conflitto d'interessi (se proprio vogliamo ipotizzare un conflitto è più dal lato Consac). Sappiamo anche, però, che non siamo una nazione in cui vige il Common Law e che i giudici hanno una certo potere discrezionale nell'interpretazione e nell'applicazione delle norme e nell'agire nel solco della Giurisprudenza.. Ma, ovviamente, non è questa la sede ove fare una disamina tecnico-giuridica che non saremmo neanche in grado di sostenere tecnicamente. Ribadiamo: non vediamo alcun conflitto d'interessi palese, ma ci poniamo una domanda. Considerato che il Sindaco dispone di una robusta e solida maggioranza in Consiglio, non sarebbe stato opportuno che l'Assessore adottasse il "principio di precauzione" e si astenesse comunque dalla votazione? 
Come diceva Bourdieu :" A volte alle ragioni della politica è preferibile la realpolitik della Ragione"

Nessun commento:

Posta un commento

Se volete rispondere ad un singolo commento cliccate su Rispondi sotto il commento stesso.