giovedì 6 dicembre 2018

Il Sindaco riconosce che sull'acqua sarà stangata.

Immagine tratta da www.scrivolibero.it
Il Sindaco, nell'illustrare la convenzione per il passaggio della gestione del Servizio Idrico Integrato al CONSAC, ha riconosciuto che le tariffe saranno quelle da noi riportate nella tabella del  post "Stangata Consac (?)...".
Ovviamente il Sindaco ha giustificato questo passaggio adducendo varie motivazioni che cercheremo brevemente di analizzare.
Innanzitutto ha ribadito l'obbligatorietà della scelta sulla base del Decreto 152/2006, della Legge Regionale del 2015 nonchè sulla base delle varie diffide ricevute, pena il commissariamento e il danno erariale. Tutto giusto al 99%, ma per amor di discussione, diamo per assodata l'ineluttabilità del passaggio. Se obbligatorio il passaggio, non altrettanto obbligatoria la scelta del consorzio cui aderire. E se, come vediamo dalla tabella pubblicata in basso, uno offre tariffe dal 20 al 70% inferiori all'altro, una persona sana di mente sceglie quella che offre la tariffa migliore. Ed infatti l'Amministrazione si indirizza verso l'ASIS. Ma, come commentava un lettore, per "fidanzarsi bisogna essere in due", così  dopo vari sopralluoghi il 6 marzo 2017 l'Asis comunicava al Comune la sua intenzione di non aderire alla Convenzione in quanto, mutatis mutandis, "le condizioni di esercizio, di manutenzione e di sicurezza degli impianti non permettono al Consorzio di assumerne la gestione" (ma una legge che obbliga alla dismissione, non dovrebbe prevedere anche l'obbligo per il terzo di assumere la gestione? Non poteva essere questo un motivo per temporeggiare?) . Con il rifiuto diveniva obbligata la scelta Consac con potere di negoziazione Zero.
Il Sindaco ribadiva, però, che anche in assenza di obbligo era inevitabile aderire ad un consorzio in quanto la gestione per il Comune era una gestione in perdita per circa 1 milione di euro all'anno (nel 2016 1.919.000 euro di costi a fronte di 990.000 di accertato, nel 2017 1.913000 euro contro 841.000). E ciò perchè le tariffe sono ferme al 1999.  E perchè non sono state aumentate (cosa che sarebbe avvenuta con gradualità)? Il Sindaco dice perchè la legge non consente al Comune di operare sulle tariffe. Questo è vero per gli ultimissimi anni, ma fino a quel momento? Ai cittadini, comunque, questo interessa poco. Il cittadino sa che si troverà a pagare il doppio se non il triplo, e sa che la Politica si giustifica adducendo una esimente (la non possibilità di aumento) che fino ad ieri veniva, da tutti, utilizzata come argomento elettorale del "non aumento delle tariffe". Il Sindaco dice che le fasce deboli potranno usufruire del bonus. Ma essendo questa una normativa statale i cittadini di Castellabate ne avrebbero usufruito in ogni caso anche restando con la gestione in autonomia (e quest'anno non ne hanno usufruito per una disorganizzazione comunale). E resta il fatto che anche con il bonus una famiglia di 4 persone che al netto del bonus, con Castellabate avrebbe pagato 130 euro con Consac ne pagherà 296 (considerando un consumo di 200mc). E il passaggio a Consac (che ovviamente farà degli investimenti, ma della convenzione riparleremo qaundo sarà disponibile) è stato obbligato dallo stato della rete e degli impianti di depurazione. Ma anche qui, Maurano ha ragione da vedere quando afferma che "gli investimenti devono essere mirati tenendo conto di quelle che sono le priorità". Probabilmente più di interventi a pioggia, sarebbe stato necessario un piano di intervento strutturale rinunciando a qualche altra opera. Ma non possiamo farne una colpa all'Amministrazione. E' un vizio italico considerare più importante quello che si "vede" e che il cittadino-elettore può apprezzare, piuttosto quello più funzionale ma "che nessuno vede" e che elettoralmente paga solo verso la parte più avveduta della popolazione.

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