Il Consiglio di Stato, nella seduta del 20 Ottobre 2015, ha accolto, nei limiti che vedremo, il ricorso del Comune di Castellabate per la riforma dell'ordinanza cautelare del TAR di Salerno, Sez. II, n.455/2015 con la quale veniva respinta la richiesta di sopensione dell'esecuzione del Regolamento dell'Area Protetta "Santa Maria di Castellabate". E lo aveva fatto sostenendo che "il Comune ricorrente, quale Ente esponenziale della collettività insediata sul territorio, risulta portatore di interessi di ordine generale e collettivo destinati a soccombere, nell’apprezzamento proprio della fase cautelare, a fronte delle specifiche e qualificate esigenze di salvaguardia dell’ambiente marino".
Il Consiglio di Stato ha riformato l'ordinanza ma, contrariamente a quanto sostenuto su alcuni organi di stampa, ai soli fini della sollecita fissazione dell'udienza di merito ai sensi dell'art. 55, comma 10, cod. proc. amm. riconoscendo che le ragioni del Comune non sono palesemente infondate.
Possibile che su un argomento così scottante nessun commento...?!?
RispondiEliminaInizia a parlarne tu cosa ne sai
RispondiEliminaOramai vige la rassegnazione... visto che siamo in tema ambientale nessuno parla del taglio delle piante a Villa Matarazzo...
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