Immaginate
di innamorarvi di un terreno e di acquistarlo, in presenza di un
notaio, un pubblico ufficiale, di pagare con i vostri soldi quel bene
e scoprire, dopo poco, che alcuni dei diritti di ogni cittadino, in
quel posto, solo per voi, non esistono. Eppure pagate le tasse come
tutti gli altri; eppure siete in Italia, dove fin da bambini vi hanno
spiegato che i diritti e i doveri sono uguali per tutti, dove la
Costituzione, art. 42, recita “la proprietà privata è
riconosciuta e garantita dalla legge”. Voi quel diritto, di
tutelare la proprietà privata, non lo avete, perché venite da
fuori, non avete famiglie numerose di voti da offrire.. .
Immaginate
che, per riuscire a far valere quel vostro diritto, dovete affrontare
anni di battaglie legali, durante i quali, con un profondo senso di
frustrazione, siete costretti ad assistere impotenti allo sversamento
di rifiuti di ogni genere nel vostro terreno, al furto di alberi, di
pietre, di elementi costruttivi e al danneggiamento degli antichi
casali, agli incendi dolosi. Siete costretti a percorrere tutti i
giorni e svariate volte al giorno la strada privata di accesso
completamente dissestata, danneggiando la vostra auto, perché
l’esecuzione di lavori di sistemazione necessari incrementerebbero
tutto ciò, oltre il costo stesso della manutenzione, che
aumenterebbe con l’aumentare del numero di veicoli in transito. Una
sera, ritornando a casa, trovate i vecchi mobili di una intero
appartamento riversati lungo la strada; un altro giorno addirittura
una imbarcazione in vetroresina e così per anni ed anni.
Sareste
sicuramente tentati di far valere i vostri diritti fino in fondo,
quelli specificati chiaramente dall’art. 832 del Codice Civile “il
proprietario ha diritto di godere e di disporre delle cose in modo
pieno ed esclusivo”; sareste tentati, in fondo qualcun altro lo ha
fatto a pochi chilometri: Punta Licosa.
Ma
voi avete un sogno, avete nella testa un progetto di sviluppo
sostenibile, di quel luogo che volete, nel rispetto comunque della
vostra privacy, condividere con chi come voi sa apprezzarlo e
rispettarlo.
Siete
avviliti, perché negli anni avete visto devastare o contaminare
posti simili, ma voi avete una idea ben precisa di salvaguardia, di
rispetto per le tradizioni e per la natura e, per questo vostro
sogno, siete disposti ad investire il vostro tempo, il vostro lavoro,
le vostre risorse economiche, siete disposti a sopportare anni di
disagi, di sacrifici.
Quello
che non sareste disposti a sopportare sarebbe, dopo che un tribunale
ha inequivocabilmente riconosciuto il vostro diritto e finalmente una
nuova ed illuminata amministrazione interrompe anni di ottuso
boicottaggio, un primo piccolo passo per la tutela di quel posto, un
grande beneficio soprattutto per la collettività, quello che
sicuramente non sareste disposti a sopportare sarebbe essere
attaccati per questo, e tutto secondo una maniera di far politica ormai superata; essere
attaccati facendo credere in malafede che noi avremmo sottratto un
pubblico diritto, acquisito per aver consentito l’accesso
indiscriminato per anni. Ebbene quell’accesso indiscriminato, quel
pubblico abuso, ci è stato imposto per decenni, calpestando un
nostro fondamentale diritto. Gli innumerevoli tentativi di
istallazioni, tesi a regolamentare il traffico, non sono mai state
respinti contestandoci il diritto di proprietà e di tutela della
strada. Hanno sempre trovato l’escamotage del diniego per motivi
urbanistico-ambientali, senza mai chiarirceli. Quando fu bocciata
l’istallazione dei dissuasori ne chiedemmo il riesame, chiedendo
espressamente di fornirci almeno le motivazioni della decisione.
Ebbene il diniego fu confermato ma non una parola fu scritta sulle
motivazioni.
Chiariamo
una volta per tutte:
la
strada in questione è una strada privata dove non esiste nessuna
servitù di uso pubblico.
Sono
stati spesi, per i lavori di manutenzione, solo soldi privati.
Il
Comune, al quale la proprietà ha dato l’accesso, che utilizza tale
strada per raggiungere il serbatoio comunale, altrimenti
raggiungibile percorrendo via molto più lunga e ammalorata, ha avuto
un grande vantaggio dalle opere realizzate e senza aver speso un solo
euro.
I
dissuasori sono un filtro che lascia passare il fruitore sano e
respinge l’aggressore della natura. Non è una nostra invenzione è
così in tutti i posti di interesse naturalistico pubblici o privati.
In tutte le altre parti d’Italia nessuno oserebbe imboccare un
percorso naturalistico in auto, inquinando e disturbando gli
escursionisti o, dove ciò avveniva per mancanza di senso civico,
sono stati istallati congegni analoghi, unica possibile soluzione.
Io
sono solo uno dei proprietari, ma il mio personale impegno volge
nella direzione di uno sviluppo del luogo, che nel più totale
rispetto e salvaguardia di natura e cultura sarà di grande utilità
per l’intera collettività. Il fatto che l’area è di proprietà
privata e di essere io uno dei proprietari è per me la migliore
garanzia di tutela. Mi considero un integralista in questo e farò
tutto il possibile perché i casali siano restaurati nel modo più
conservativo possibile e che la natura non sia in nessun modo
contaminata. Se mi offrissero i soldi e le autorizzazioni per
asfaltare la strada di accesso, come quella di Licosa, preferirei
raggiungere la mia abitazione a piedi piuttosto. Guardate che anche
gli interventi contemplati dalla bioingegneria molto spesso, quando
progettati senza particolare sensibilità (sovente solo per
sperperare denaro pubblico), alterano l’aspetto originale dei
luoghi, privandoli del loro essenziale potere evocativo. Un muro in
pietra, ricostruito senza la comprensione del valore semantico delle
antiche tecniche costruttive, o una semplice staccionata in legno,
che non abbia una reale funzione, possono inquinare l’integrità di
un luogo ed il valore di punta Tresino risiede proprio nell’essere
integro, quasi senza tempo, caratterizzato dalla più ricca e
incontaminata biodiversità, cosa rara lungo la fascia costiera;
risiede nel suo magico potere evocativo, in grado di attirare turisti
di cultura, con tutte le potenzialità per creare uno sviluppo sano e
un conseguente indotto per la collettività. Per me è una ricchezza
lo sviluppo di attività di fruizione dell’area turistico, sportive
e culturali, compatibile con la salvaguardia di tutto questo. Il mio
sogno più grande è quello di essere contagioso. Si, contagioso,
perché vorrei che tutta questa terra meravigliosa, che è il
Cilento, si svegliasse, riconoscendo la sua essenza, la sua precisa
identità culturale, la sua natura selvaggia, in grado di attirare
viaggiatori da tutto il mondo, nonostante anni di più o meno
inconsapevole mortificazione di questo territorio.
Mario
Corrado
Caro Mario, qui non si tratta di giudicare il vostro operato, le vostre capacità, le vostra tenacia, la vostra sensibilità, si tratta soltanto di far valere un diritto di passaggio esercitato da decenni in maniera incondizionato su di una strada che, in un modo o nell’altro, collega pur sempre due frazioni di questo “fottuto comune” ; caro Mario, con tutta la stima di questo mondo, nel caso specifico, mi sento di affermare che, essendo parte in causa, manchi necessariamente di obiettività!! La strada nel tempo è diventata inconfutabilmente di uso pubblico, tant’è che Licosa, che tu citi, rappresenta soltanto, ahimè, l’altra faccia della medaglia: mi riferisco ad un cancello che a Licosa c’è sempre stato ed a Tresino mai !!!
RispondiEliminaA conforto : Consiglio di Stato , sez. V, sentenza 04.02.2004 n° 373
Ai fini dell'esistenza di una servitù pubblica di passaggio non è determinante l'inclusione negli elenchi delle strade pubbliche, atteso che, perché una strada possa rientrare nella categoria delle vie vicinali pubbliche devono sussistere i requisiti del passaggio, della concreta idoneità della strada a soddisfare esigenze di generale interesse e il titolo valido a sorreggere l'affermazione del diritto di uso pubblico, che può identificarsi anche nella protrazione dell'uso stesso da tempo immemorabile.
Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 373 del 4 febbraio 2004, precisando che il passaggio deve essere esercitato "iure servitutis pubblicae" da una collettività di persone qualificate dall'appartenenza ad una comunità territoriale.
Stabilito quindi che la strada è di uso pubblico, possiamo sicuramente discutere della necessità di installare tutti i dissuasori che vuoi per difendere Tresino dalla gente incivile, ma questa è un’altra storia…!!!!!!!!!!
Quanto affermi è sostanzialmente vero ma, quant'anche fosse accertata l'esistenza (come dicevamo in altro post sarà la giustizia civile e/o amministrativa se adita ad accertarlo) di una servitù di pubblico passaggio, non è detto che questa sia una servitù di pubblico passaggio carrabile e pedonale. Perchè ci sia una servitù di passaggio carrabile è necessario (Consiglio di Stato n. 2475/2014) che (ci siano):
Elimina-- dei requisiti tecnici di idoneità al generale passaggio in condizioni di sicurezza ed in particolare la presenza di pavimentazione e/o di asfalto
-- del collegamento con la restante viabilità comunale per numero indeterminato dei possibili utenti
Ci sembra difficile ritenere che su quella strada ci possa essere una servitù di passaggio carrabile e non ci sembra che, al momento, i proprietari abbiano intenzione di impedirne il passaggio pedonale. L'Amministrazione Comunale rivendicando in qualche modo una servitù di passaggio carrabile si ritroverebbe tra le mani una bella gatta da pelare (basta dare uno sguardo all'albo per vedere quanti contenziosi il Comune ha in corso per risarcimenti dovuti ad incidenti causati dalle strade dissestate...)
Bravo amministratore sei forte in giurisprudenza...ma quì, lo capisci bene anche tu, non è un problema solo giuridico ma politico e urbanistico per cui o si fa l'Italia o si muore!!!
EliminaPerdonami o si rifà Castellabate o si muore !! Castellabate non può permettersi di perdere Tresino.
Caro anonimo, fino a che un tribunale non ha stabilito il contrario, in ogni grado di giudizio, la strada appartiene al legittimo proprietario, che ha acquistato il bene con atto notarile e che può esercitare il diritto di tutela della proprietà privata. Se in tale esercizio il proprietario spoglia qualcuno di un eventuale altro diritto, questo può essere oggetto di una azione legale e non puoi essere certo tu a stabilire il contrario.
EliminaIl motivo per il quale, negli ultimi decenni, nessuna amministrazione comunale ha mai negato i permessi di manutenzione, realizzati con soldi privati, o non ha mai scelto di respingere le diverse richieste di istallazione di chiusure della proprietà, se non per motivi urbanistici-ambientali, è che non ci sono assolutamente i presupposti per affermare quello che tu hai, oggi, arbitrariamente stabilito e cioè una servitù di pubblico passaggio:
La strada è stata realizzata alla fine degli anni 60 dai precedenti proprietari e quindi non è da tempo immemorabile che veniva abusata. Inoltre la strada è stata più volte chiusa e subito dopo l’acquisto da parte della cooperativa, attualmente proprietaria, anche con la presenza di un guardiano. Pertanto, tale abuso non è stato incontrastato e se in questi decenni la proprietà ha dovuto subirlo non è stato certo per disinteresso o sua mancanza di volontà, ma solo per imposizione da parte di politici e burocrati di varie generazioni. Quindi il passaggio pubblico non è stato né continuato, né incontrastato, né immemorabile.
Inoltre la strada in questione non collega due aree pubbliche, poiché l’intero promontorio di Tresino è di proprietà privata, con numerosi proprietari, ma senza zone pubbliche. Tra l’altro per raggiungere il borgo San Giovanni che è comunque anch’esso interamente privato, esistono altre strade anche percorribili in auto.
Anche la maggior parte delle strade che catastalmente risultano strade vicinali (e quella in questione neanche lo è), erano vie vicinali private, cioè al servizio dei fondi privati, erano per dimensione e natura pedonali (o al massimo percorse da asini come si evince dalle dimensioni delle stesse sulle mappe catastali) e non erano di uso pubblico: erano all’intero della proprietà della famiglia Granito di Belmonte ed erano, ribadisco, tracciati pedonali che collegavano le diverse colture ed i diversi casali, dimora degli allora coloni del principe. All’epoca dell’ impianto del catasto, tali tracciati furono accatastati come strade, poiché il catasto non è nato come strumento probatorio della proprietà di un immobile , ma solo come strumento fiscale e cioè per determinare la rendita dei singoli appezzamenti, con caratteristiche morfologiche e colturali differenti.
Caro anonimo, a me non interessa il tuo giudizio sul mio operato. Quello che mi sta a cuore è tranquillizzare te e gli altri miei concittadini sul fatto che attualmente, soprattutto per una apertura della attuale amministrazione, ci sono le condizioni perché l’interesse privato coincida con l’interesse pubblico.
Ogni tentativo di sostanziale prevaricazione del diritto di proprietà andrebbe esattamente nella direzione opposta. Ammettiamo pure che un tribunale confermi, dopo decenni di cause, la tua odierna decisione, nessuno potrà impedire ai singoli proprietari di recintare i diversi fondi anche dove non c’è la necessità di preservare le colture dalla fauna selvatica, o di assumere dei guardiani e a meno di un esproprio, anche questo dopo decenni di procedimenti legali e di costi per la collettività, la fruizione di Tresino diventerebbe passare tra due recinzioni e comunque non poter godere realmente della attuale natura dei luoghi.
Questo è stato compreso in tanti altri posti del mondo, dove, con accordi di programma tra pubblico e privato, si sono gettate le basi per uno sviluppo di qualità e soprattutto sostenibile.
E in che cosa dovrebbe consistere questo accordo di programma ??
EliminaIntanto il finanziamento pubblico per il rifacimento della sentieristica a cui i privati si sono opposti, andrebbe perso,oppure no ?
EliminaE comunque, Le voglio ricordare, ma sono sicuro che lo sa benissimo anche Lei, che se il Comune non le ha mai negato i permessi per la manutenzione della strada, come Lei dice, è perchè la manutenzione delle strade private ad uso pubblico competono ai privati, ed il comune può, e sottolineo può, parteciparvi per un quinto per opere di rifacimento.
E inoltre Lei rischia di "scadere" quando afferma, che se pure qualche tribunale, dopo anni di lotte giudiziarie, legitimasse l'uso pubblico della strada, allora tutti i privati proprietari si sentirebbero autorizzati a chiudersi, alterando così la natura dei luoghi, e riducendo la strada stessa ad una banale corsia. Insomma tutto ciò non è un bel dire, non le fa onore, con una battuta mi verrebbe da dire, che oltre all'obiettività manca anche di "sportività"
Insomma ci vorranno anche degli anni di lotte giudiziarie, ma è un dovere che abbiamo nei confronti delle generazioni future, ne abbiamo goduto noi, e dovranno goderne loro!!!
E' un PROMONTORIO come tu stesso lo definisci, non è un "orticello", è l'aria che respiriamo !!!!
l'anonimo delle 8.12
La polemica, soprattutto quando corretta, a volte ironica, e argomentata, è il sale della discussione. Però bisognerebbe anche partire da basi condivise e chiare. Mario Corrado dice:"Io non ho alcuni intenzione di vietare l'accesso alle persone, anzi. Voglio solo evitare che vi sia un traffico veicolare". Ci sembra una posizione, condivisibile o meno, chiara. Dall'altra parte si risponde. "Noi vogliamo che sia sancito l'uso pubblico della strada". Benissimo,ma l'anonimo delle 8.12 e tutti coloro che la pensano allo stesso modo dovrebbero dare a noi che cerchiamo di chiarirci le idee assistendo alla discussione, una ulteriore spiegazione. "Sanciamo l'uso pubblico della strada" ma per farne che? Ovvero, una volta sancito "l'uso pubblico della strada" noi faremmo questo di diverso da quello che sta facendo Mario Corrado.Altrimenti riduciamo tutto ad una stucchevole e mai risolta polemica pubblico-privato. Restiamo in ascolto.
Eliminacome mai , in tema con l'argomento, non si parla anche della elettrificazione e illuminazione di tresino , progetto portato avanti dalla amministrazione e da realizzarsi con fondi pubblici???
EliminaCaro amministratore, la risposta alla tua domanda è molto semplice:
Eliminaprima sanciamo l'uso pubblico e poi facciamo questo "fantomatico" accordo di programma, dove, se la vuoi sapere tutta, i dissuasori rappresentano, per me, sicuramente un buon inizio !!! Non so se rendo l'idea...?!
D'altra parte, consideravo, che è inutile prendersela con la rinuncia dell'avv. Tortora, è chiaro che quella, se la strada non viene dichiarata pubblica, è una causa persa...!!!
Ti prego amministratore, non minimizziamo la questione dicendo che si sta facendo solo una "polemica".
EliminaPerchè piuttosto non vi inventate qualcosa da questo blog per stabilire a quanti sta effettivamente a cuore questa vicenda, così vediamo se è vero, come dice qualcuno che il 90% della popolazione non ha mai percorso questa strada.
Bravo anonimo 8.12
RispondiEliminahai detto con parole semplici e comprensibili a tutti la sostanza della situazione. Peccato che non comprendono bene questi concetti i rappresentanti della collettività.
Non riesco a capire dov'è il problema... la collettività ha la fortuna che un proprietario sistemi una strada a proprie spese, regimenti le acque meteoriche con adeguate canalizzazioni, faccia una manutenzione ordinaria e straordinaria a costo zero, prendendosi la responsabilità e l'onere di difendere un'oasi di verde che è Tresino ed invece di ringraziarlo lo si attacca perché non viene permesso il passaggio incondizionato di macchine, carri, Apecar, carriole, materassi, bottiglie di plastica, materiali di risulta di "onesti" muratori che vogliono coprire eventuali buche della citata strada Tresino con materiali edile recuperato dalle case ristrutturate senza autorizzazioni o comunicazioni? Ma andate a farsi una bella passeggiata, anche in bicicletta se avete la forza, a Tresino ed evitate di parlare di problemi che non esistono... il caro Ciccio Durazzo ha iniziato la campagna elettorale e mi dispiace della minoranza amministrativa comunale che gli da fiato... se vi interessa ci sono alcune zone di Tresino che sono in vendita... andate a comprarle... così avrete modo di poter intervenire sulla strada, cacciando, se del caso, il denaro per la manutenzione della strada...
RispondiEliminaCaro anonimo delle 10.05, ma è così difficile capire che questa è una "questione di sacrosanto principio" ?!?
EliminaIo non mi scandalizzerei affatto se qualcuno decidesse di farci una campagna elettorale, altroche !!!!
Sono sempre io, l'anonimo delle 8.12, toccheà trovarmi un nickname...
Non capisco perché i proprietari non abbiano disposto delle telecamere che, in una proprietà privata, sono lecite e dissuadono meglio di un dissuasore. Non per banalizzare la questione ma mi chiedo perché non averlo fatto
RispondiEliminaAnonimo 10.05
RispondiEliminao ci sei o ci fai. Qua nessuno mette in dubbio quello che gli attuali proprietari stanno facendo. Invece io credo che la domanda che ognuno dovrebbe farsi è questa: se domani la proprietà decide di non far più passare sulla strada chi gli potrà dire il contrario in assenza di un diritto pubblico non scritto da nessuna parte? Come rispondi?
molto sincera la lettera di Corrado, bravo! Sei da ammirare! Ci sono poi anche spunti interessanti per chi, come me, non conosce perfettamente la questione. Per esempio dice che ci sono altre strade, carrabili anche se disagevoli, sulle quali si può transitare e raggiungere le aree pubbliche. Se capisco bene questo significa che il promontorio non è tutto privato ed esclusivamente privato ma che vi sono anche strade di uso pubblico - ma non quella coi dissuasori - ed aree pubbliche. Se è così la cosa mi sembra molto diversa, non c'è una privatizzazione totale ma solo una distinzione tra alcune aree ed altre, oppure ho capito male?
RispondiEliminapoi per quanto riguarda l'interesse pubblico vorrei segnalare che per transitare dalla zona lago al lungomare bracale esistono molte strade private ed asfaltate il cui esproprio consentirebbe una immediata facilitazione del traffico e renderebbe più accessibile il lungomare bracale, oggi ancora periferico seppure bellissimo. non sarebbe meglio cominciare a parlare e a realizzare l'interesse pubblico partendo da questi punti, più facilmente risolvibili? oppure la differenza è che queste strade private al lungomare urterebbero gli interessi di troppi proprietari privati? Meglio prendersela con i Corrado che sono di meno?
RispondiEliminaimmagina che.. esista un posto chiamato tresino, meraviglia della natura, dove per decenni gli abitanti transitano, chi per farci la pasquetta, chi una passeggiata, chi per scaricarci monnezza, chi a caccia, chi per asparagi, chi per manutenere un serbatonio comunale. immagina che.. un privato un giorno si innamora di tresino e ha la fortuna di acquistarne un pezzetto, buon per lui. immagina che.. qurl privato finge di non sapere e adesso ci vuole convincere che é tutto regolare e che é in corso un attentato alla proprietá privata.. io chi ha ragione non lo so, ma che sono passato e spassato da tresino come tanti altri me lo ricordo. solo voi non lo sapevate. a me fa piacere che voi amate tresino e apprezzo le belle parole ma puó benissimo accadere che le prossime generazioni di proprietari non la pensino come voi (vd licosa con passaggio boroli principe) e allora .. che accadrá? ci conserviamo i post del forum e li trascriviamo in conservatoria?
RispondiEliminaCaro Corrado mi ricordi un'altro Corrado di Castellabate...un signore molto diverso da te ma talmente innammorato della sua terra che fu senz'altro Grande di nome e di fatto, anzi, secondo me, fu sommessamente grandissimo per i suoi tempi nonostante tutte le persone che aveva vicino...Fu anche ottimo sindaco di Castellabate che, a suo modo, ha sempre difeso Tresino facendocelo arrivare intatto come è oggi !!!
RispondiEliminaQuindi onore ai meriti veri ! Per quanto alla strada di Tresino caro Corrado è pubblica, e sempre lo sarà, se non te la regalano una volta per tutte. Ma questo dovrebbe ancora accadere con una specifica delibera del consiglio comunale...
bene...restituiamo i soldi spesi dalla proprietà in tutti questi anni e risarciamo mario di tutte le lotte e l'impegno profuso per mantenere e salvaguardare il vostro territorio e ringraziamo i proprietari che vi danno la possibilità di fare i vostri comodi...togliamo alla collettività e al comune la possibilità di entrate sicure provenienti dal turismo...sistemiamo le spiagge e teniamoci il mare pulito.... non basta il ricordo di un film....
EliminaVoglio anch'io ricordare Corrado Grande, un piccolo Grande uomo di Castellabate che nonostante facesse le riunioni sotto la "pigna" ci ha sempre insegnato ad amare tutto il nostro paese
EliminaIl principio fatelo su tutte le strade chiuse di zona lago
RispondiEliminaAnonimo 21.37
RispondiEliminami sembra superfluo quello che tu dici è ovvio che il comune deve partecipare alle spese facendo quello che c'è da fare sia in termini di manutenzione della strada che di sorveglianza e quant'altro serve. Piuttosto tu che fai "l'avvocato" dei Corrado? (Che si sanno benissimo difendere da soli)
A questo punto dobbiamo ringraziare i paletti di Tresino perché ci stanno costringendo a parlare del bene pubblico, augurandoci che non se ne parli soltanto. dunque il sig. Corrado afferma, correttamente, di avere un titolo di proprietà. per contestarlo il comune dovrebbe esibire un altro titolo a suo favore. Io fino ad oggi ho sentito tante parole ma nessuno ha mostrato una cartuscella. Si è detto che l'uso pubblico si acquista appunto con il semplice uso, senza carte. Va bene, ma ad un certo punto ci dovrà essere un'autorità che afferma: questo è tuo ma quest'altro no. questa autorità non può essere il Comune, sarebbe troppo bello e gli anni di questioni con la parrocchia per il parcheggio ai crostoni dimostrano proprio che non è il comune a stabilire cosa è pubblico e cosa no. Allora ci vogliono i tribunali, secondo l'avvocato del comune non servono perché la strada è esclusivamente privata, allora ? Si potrebbe chiedere un parere a qualcun altro ma comunque ci vorrà sempre un tribunale, che non potrà essere il Tar dove sono gli attuali ricorsi perché il tar non è competente ad accertare i diritti di proprietà, è competente solo ad annullare o no gli atti degli enti pubblici. Dunque l'unico tribunale competente è quello di vallo e fino ad oggi non so se esiste qualche causa contro la cooperativa s. Giovanni che perciò, fino a prova contraria può correttamente affermare di avere il titolo di proprietà senza servitù. Ma mentre si comincia la causa non si potrebbe fare qualcosa per il Cadtelsandra? Quello è sicuramente pubblico, il ministero lo ha consegnato al Comune, dunque le carte ci sono già
RispondiEliminauna curiosità... potete elencarmi le strade del com une private ma ad uso pubblico..cosi mi chiarisco le idee. grazie
RispondiEliminale ultime precisazioni dell'architetto Corrado non mi convincono del tutto, io passo spesso per Tresino e da diversi anni c'è una segnaletica di un percorso di trekking realizzato mi sembra dal Club alpino italiano e pubblicizzato su molte guide turistiche. A rigor di logica non mi sembra che un percorso sportivo-naturalistico possa prescindere da un diritto collettivo di passaggio, sarebbe un controsenso dire: venite qui a passeggiare e poi aggiungere: non potete passare. L'architetto poi conferma l'esistenza di strade alternative, a suo dire vicinali, ma aggiunge percorribili solo su mezzi animali. Io direi invece che se era percorribile coi mezzi di locomozione dell'epoca, appunto gli animali, oggi andrebbe adeguata ai mezzi nel frattempo diventati comuni. Ora è chiaro che non possiamo istruire su questo blog un giudizio per stabilire l'esatto limite dei diritti pubblici e privati: ognuno continuerà a ribadire le sue convinzioni e tutto resterà com'è, allora mi chiedo se non sia meglio anche per i Corrado che si proponga una causa civile per accertare i limiti del loro diritto: alla fine ci sarà una sentenza che loro non potrebbero temere, essendo consapevoli delle proprie ragioni, è tutto sarebbe più chiaro. Si fa allarme sui tempi e sui costi di una simile causa, a me non sembrano così esorbitanti, in genere le cause durano e costano molto perché le parti preferiscono dilungarsi, in questo caso si tratterebbe di portare gli atti al giudice e farlo decidere, sgombrando il campo da ogni strumentalizzazione della questione. Poi sui costi, mi sembra che nella cooperativa S. Giovanni gli avvocati non mancano, da parte sua il Comune ha speso negli ultimi anni circa un milione di euro per incarichi legali, dunque uno in più non sarebbe scandaloso. Ma una causa di questo genere non converrebbe a tutti?
RispondiEliminatutti gli accessi al demanio dello stato
RispondiEliminaè stata chiesta la convocazione di un altro consiglio.....al minoranza ha calato l'asso ...e ora i signori corrado cosa diranno di questa nuova notizia "appresa" dalle carte?
RispondiEliminaSì, ma la domanda che abbiamo posto rimane senza risposta. Una volta stabilito l'uso pubblico che ne facciamo della strada?
EliminaParliamoci chiaro, se la minoranza crede di riconquistare l'Amministrazione convocando Consigli di tre ore in cui si discute del sesso degli angeli (ossia di una strada che il 90% degli abitanti di castellabate non ha mai percorso in vita sua né ha intenzione di percorrere) mentre tra poco si pagherà la bollettà dell'acqua, l'IMU agricola, e poi arriveranno le varie tasse e i nostri giovani abbandonano le nostre zone perchè hanno come unica prospettiva quella di venire sfruttati in estate, i vecchi non riescono a superare la prima settimana, ha sbagliato clamorosamente i suoi conti e dimostra di essere in grossa difficoltà (nonchè senza idee).
EliminaSono d'accordo... uno sperpero di energie inutile... ci sono problemi più gravi che non vengono affrontati,,, fra meno di due mesi è Pasqua e i lavori per le vie di Santa Maria vanno a rilento con quattro operai che si dividono fra via Margherita e via Pagliarola,,, voglio vedere quando ci saranno i turisti ed il traffico in aumento...
EliminaAmministratore, hai letto l'anonimo delle 18.41 ??
EliminaVogliamo parlare dei lavori in corso di esecuzione, aprite una discussione anche su questo argomento ?
Grazie !
bravo anonimo delle 16 46 concordo pienamente con te la minoranza nel convocare il consiglio ha dimostrato quello che realmente vale i problemi sono altri nn certo una strada che si percorreva a pasquetta
RispondiEliminaAmministratore, ma questo è un commento del ca...volo, dovresti fare maggiore selezione !!!
EliminaNoi moderiamo i commenti sulla base del rispetto "formale" delle regole del blog e valutandone le responsabilità penali, non certo per la "bontà" dei contenuti o per la loro "forma sintattico-grammaticale (e questo, ovviamente, a prescindere dal commento in esame che non capiamo perchè tu definisca del "cavolo". Esprime un'opinione, condivisibile o meno, ma comunque rispettabile).
EliminaAmministratore, perdonami la curiosità, ma qual'è stato il post più commentato nella storia di questo blog ?
EliminaIl post più letto in assoluto è stato: "SINDACO & C : Le pagelle 2013".
EliminaPer quanto riguarda i commenti vanno fatte alcuni precisazioni.Non è possibile fare una statistica precisa in quanto ci sono state un paio di occasioni in cui è saltato tutto e molti commenti sono stati cancellati. Inoltre bisogna tener conto che ci sono dei post che hanno "pochi" commenti pubblicati, ma centinaia di commenti cestinati. Se, comunque, ci riferiamo ai commenti "pubblicati" il post che ha avuto più commenti è "Movimento Antiequitalia".
Anonimo 16.46
RispondiEliminase è vero come è vero che questo comune vive essenzialmente di turismo come si può prescindere da Tresino e Licosa ?
Infatti mi sembra che la chiusura al traffico di auto ne valorizzi l'aspetto turistico e naturalistico...state veramente discutendo del nulla.
EliminaIl turismo. Iene chiamatO in ballo solo come alibi....ma non ricordo nella storia del comune mai una iniziativa della politica tesa a valorizzarlo realmente
Eliminale valorizza vedendole in cartolina?......siamo tutti per la salvaguardia di questi posti ma se poi sono vietate a tutti che senso ha parlare
EliminaMontone, Montone...
RispondiEliminache significa "Montone, Montone"...??
EliminaDolce dormire...
EliminaPerché i turisti vanno a tresino o vanno sulle spiaggia chiuse
RispondiEliminaI turisti vanno ad Acciaroli. . Al lago solo i bagnanti
EliminaPurtroppo la REALTA' è un'altra dove ci sono stati arresti di capi clan in altri paesi limitrofi e non a CASTELLABATE "sembri più un leghista epoca Bossi TERRONE"
Eliminasii almeno intelligente di parlare dei tuoi problemi e non della frazione lago o di castellabate.
Puoi dire il contrario???
EliminaPer anonimo 22.52
RispondiEliminahai forse la coda di paglia? E chi ha mai parlato di traffico? Io penso che si potrebbe creare una situazione uguale a licosa dove la proprietà fa entrare a suo piacimento:
Giorni dispari o pari
residenti o non residenti
feriali o festivi
oppure non si entra proprio.
e magari a farne le spese sono proprio comitive di turisti anche stranieri. E sai poi che bella pubblicità per il nostro comune.
E ripeto io mi riferisco sempre e comunque al traffico "a piedi"
Io mi faccio una domanda:
RispondiEliminauna persona arriva a punta tresino e si sente male, l'ambulanza arriva all'inizio della strada che sale a tresino e trova i dissuasori e ovviamente non può passare. Nel mentre qualcuno sblocca la situazione se ne passa un'ora quella persona muore. Come gli mettiamo nome?
La battezziamo allo stesso modo con cui la battezziamo in estate in prossimità del parcheggio di piazza Lucia, o durante tutto l'anno nei vicoli (alcuni dei quali chiusi da dissuasori fissi e nei quali si parcheggia in modo da impedire qualsiasi svolta)...
EliminaMi complimento per il tuo umorismo ma non penso che è proprio la stessa cosa
RispondiEliminaEffettivamente non è la stessa cosa. Non so se sia mai capitato in questi anni che qualcuno si sia sentito male a Tresino, è comunque un'evenienza possibile (l'ambulanza avrebbe, dissuasori o non dissuasori,comunque grosse difficoltà ad inerpicarsi per quella strada). Che l'ambulanza si impantani nei vicoli è, invece, esperienza quasi quotidiana. Stendiamo un velo pietoso sull'estate...
EliminaHo avuto un'esperienza simile nella traversa affianco all'ingresso di Tresino... via Delle Foibe per intenderci... zona ZTL... macchine parcheggiate male e l'ambulanza che si è dovuta fermare all'imbocco della salita della predetta via ed il malato, all'una di notte, a piedi per raggiungere l'ambulanza... se questa è educazione... quindi il problema è nel rispetto delle regole... preferisco i dissuasori piuttosto che la maleducazione che porta all'esasperazione delle cose...
EliminaQuindi tu suggerisci magari che i portantin con i medici salgono a piedi a punta tresino recuperano il malato e lo portano sulla strada alla fine del Lago. Complimenti. Probabilmente ti riferisci a un malato che non è né un tuo amico né un tuo stretto parente perché dopo il calvario della salita e della discesa da punta tresino non so se è ancora in vita
EliminaNon conosciamo il tipo di dissuasore usato, ma generalmente sono dotati di un tastierino su cui digitare un codice d'accesso. Basta comunicarlo alla centrale operativa del 118.
EliminaCredo che se il Comune avesse avuto veramente a cuore la strada di Tresino non avrebbe fatto seccare gli alberelli per i nuovi nati... chi di voi è salito sulla stradina ed ha visto i tronchi secchi con la medaglietta del nuovo nato? Mi dato l'impressione dei campi di concentramento nazisti... per quanto riguarda i dissuasori sono comandati da una centralina che ha in memoria i numeri telefonici di coloro che hanno diritto di transitare, tra cui i mezzi del comune... presumo che le forze dell'ordine e di emergenza sanitaria siano inseriti... per l'anonimo delle 9:53 è successo proprio questo: l'ambulanza si è fermata all'inizio di via Martiri delle Foibe e su una strada pubblica occupata da macchine parcheggiate in modo barbaro i portanti sono andati a prendere il malato... e ciò è successo su una strada pubblica, totalmente libera... se poi vogliamo estremizzare il discorso ognuno la vede come crede... io sono favorevole ai dissuasori...
EliminaAnch'io sono per i dissuasori ma la strada deve essere dichiarata di uso pubblico !!!!
Eliminase qualcuno si fa male a Tresino il problema non è superare i dissuasori ma arrivare fino a Vallo della lucania passando per la vecchia nazionale! Signori politici occupatevi piuttosto di questo! Il movente è sempre la politica, così nel caso di Tresino se l'opposizione si è mossa è solo perché al sindaco sono rimasti 6 consiglieri su 11 e cercano di mettere in difficoltà il consigliere che abita al lago per far cadere la maggioranza. se non fosse per questo veramente credete che politici geometri ed ingegneri si sarebbero interessati alla tutela di Tresino?
RispondiEliminai problemi ci sono , la minoranza fa sorridsere..tutto sommato spinelli non è male come sindaco
EliminaCaro Anonimo delle 16.51, a me non interessa il perchè la minoranza si sia mossa, a me non interessa se sia pinco o pallino in questo momento a sedere sui banchi della minoranza, figurati, ci mancherebbe altro... a me interessa la questione Tresino a prescindere, in questo post si parla di Tresino, se io visito il post è perchè ho voglia di confrontarmi su questo argomento, se tu vuoi parlare di altro nessuno ti vieta di aprire un altro post, gli argomenti sono tanti si sa...Amministratore che ne pensi Tu ?
RispondiEliminaInvece di parlare di Tresino, che almeno in bicicletta si può andare, perché non parliamo di due strade a Santa Maria (via Margherita e Via Pagliarola) oramai bloccate da tre mesi per lavori di fognatura? Fra un mese è Pasqua... i lavori devono essere effettuati con ditte preparate e corpose... no due/quattro operai che si interscambiano sul cantiere... poi ogni tanto se qualcuno si lamenta ecco arrivare direttori dei lavori, capomastri, geometri, assessori e finalmente 10 operai... giusto però per un attimo... poi si ricomincia con due/quattro operai...
RispondiEliminaE che dire della via che attraversa Castellabate paese ormai chiusa da mesi? Certo è cosa necessaria ripavimentare ma non sarebbe stato meglio ripristinare le uniche due strade di accesso al paese? Una ha una frana da un anno e mezzo e nessuno se ne cura più (ormai le erbacce, visto che nessuno ci passa, hanno ristretto la carreggiata per i 5 km della sua lunghezza); l'altra,invece, è una cascata di acqua con buche e fossi da fuoristrada e cunette piene di erbacce e detriti. L'estate si avvicina. I turisti saliranno a Castellabate da S.Leo e dalla Torretta? Non credo.
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