Abbiamo più volte sottolineato che noi valutiamo l'interesse di un post o di un argomento non tanto dalle visualizzazioni o dai commenti pubblicati, ma piuttosto dalla mole di commenti che dobbiamo cestinare. Con questo criterio possiamo certamente affermare che l'interesse sui Consiglieri Politici (e in misura minore sui consiglieri delegati) è certamente alto.
Uno degli ultimi commenti che abbiamo pubblicato contiene una velata critica nei nostri confronti : "Giusto! Sirena, avevi promesso di approfondire dopo la tregua estiva varie questioni, come quella del consulente "
Facciamo due considerazioni di carattere generale. Sebbene noi critichiamo spesso la Maggioranza, non siamo l'organo ufficiale della Minoranza. Noi possiamo osservare, segnalare, denunciare determinate situazioni, ma non abbiamo certamente i poteri d'intervento e di sindacato ispettivo della Minoranza. Sui Consiglieri, politici e delegati, sullo staff, sugli eventuali conflitti d'interessi, sull' azione amministrativa è la Minoranza che deve darsi una mossa se lo ritiene necessario, fondato ed opportuno. E probabilmente l'ultimo post "Minoranza se ci sei batti un colpo!" è venuto proprio a proposito.
Noi non siamo un organo d'informazione, non abbiamo una redazione, non abbiamo un'organizzazione strutturata. Siamo persone che si occupano di tutt'altro, che con fatica e spirito di servizio, per il solo bene del comune e dei cittadini, si sono cimentati e quotidianamente si cimentano in questa avventura. E auspichiamo una sempre più ampia collaborazione dei lettori proprio per dare più peso ed incisività alla nostra azione. Quindi chi ha qualcosa da dire o da denunciare ci invii le sue considerazioni e noi saremo felicissimi di pubblicarle (rispettando, è ovvio, le regole del blog).
Della questione dei Consiglieri Politici non ci siamo dimenticati. Intanto, in attesa dei nuovi post, facciamo un riassunto delle puntate precedenti riproponendo (leggermente adattati) due post che si sono occupati della questione dei Consiglieri sia Politici che Delegati.
Con i decreti n. 33 e 34 il Sindaco ha nominato un "consulente tecnico politico in materia di sportello di attività produttive e attività annonaria" e un "consulente tecnico politico in materia di pubblica istruzione".
Ed è subito entrato in funzione l'UCCCS (Ufficio Comunale Complicazione Cose Semplici) in quanto questo (consulente) è l'oggetto del decreto sindacale mentre nel corpo del decreto si nomina un consigliere politico. Ora, potrebbe sembrare un banale errore materiale, e probabilmente lo è, ma come vedremo in seguito ciò non è privo di conseguenze.
Questa figura di consigliere politico è una figura nascente nel panorama politico italiano che, a livello di enti locali, sembra essere una figura prevalentemente "meridionale". Ed è una figura a cui molto spesso si ricorre quando per rispettare il manuale Cencelli non si può ricorrere agli assessori esterni.
Ora, Il Sindaco può circondarsi di tutti i consiglieri (nel senso che danno consigli) che vuole ma, nel momento in cui ricorre al decreto, istituzionalizza la figura e, allora, occorre che vengano rispettati alcuni criteri. Innanzitutto la figura deve essere prevista dallo Statuto Comunale e non ci risulta che il nostro Statuto contempli la figura del consigliere politico (tant'è vero che molti comuni stanno adeguando in fretta e furia i propri statuti comunali).
L'organo tecnico era evidentemente conscio di questa necessità, tant'è che nel decreto viene citato l'art. 42 dello Statuto. Questo articolo, però, c'entra ancor meno dei classici cavoli nell'altrettanto classica merenda. L'art. 42 , de plano, riguarda il volontariato organizzato (Pro Loco, Associazioni turistiche o teatrali ecc.) e non certo il singolo volontario e comunque prevede la messa a disposizione di supporti e non certo l'istituzionalizzazione dello stesso.
E nel decreto mancano requisiti fondamentali. Manca l'indicazione della durata del rapporto (e qui possiamo presume che coincida con la scadenza del mandato del sindaco). Manca qualsiasi riferimento all'assenza di incompatibilità. Manca soprattutto la prescrizione che il mandato è sì gratutito (e qui sul valore della "gratuità" si potrebbe scrivere un trattato) ma che non comporta l'acquisizione di nessun privilegio o acquisizione di titoli in vista di selezioni occupazionali messe in atto da questa o altra amministrazione pubblica.
Mancano altre cose ma non vogliamo esaurire tutto in una puntata. Mancano molte cose ma, come sottolineava il dott. Grande, c'è qualche previsione di troppo. Come la possibilità di nomina del consigliere come rappresentante dell'Ente da parte del Sindaco. E' vero che la nomina, per legge e statuto, è in capo al Sindaco ma sempre sulla base degli indirizzi approvati dal Consiglio. L'atto di indirizzo approvato dal consiglio prevede la nomina del consigliere politico"?
Nei prossimi giorni ritorneremo sull'argomento più approfonditamente, con riferimenti legislativi e giurisprudenziali, commentando il probabile impatto di queste nomine sugli equilibri interni all'Amministrazione e agli Uffici.
Intanto chiudiamo con una considerazione. Questa figura di "consigliere politico del Sindaco" è sempre più sotto la lente d'ingrandimento della Corte dei Conti. Questo perchè la nomina di un consigliere politico può "mascherare" un incarico di consulenza che vorrebbe sottratto ai più rigidi criteri previsti dalle norme. Ora tutti sappiamo che non è questo il caso, ma se l'UCCCS nell'oggetto mette "consulente tecnico politico", oltre a ricorrere ad una contraddizione in termini, accende un faro da un milione di watt sulla questione. "Ma sarebbe comunque una consulenza gratuita". Ed anche su questo la Corte dei Conti è stata categorica "non possono essere assegnate consulenze gratuite, se non ai pensionati, e soprattutto i componenti dello staff, se i consiglieri volessero essere fatti rientrare in questa fattispecie, non possono lavorare senza compenso". Comunque di questo e di altro ci occuperemo in un prossimo post.
Con i decreti n. 33 e 34 il Sindaco ha nominato un "consulente tecnico politico in materia di sportello di attività produttive e attività annonaria" e un "consulente tecnico politico in materia di pubblica istruzione".
Ed è subito entrato in funzione l'UCCCS (Ufficio Comunale Complicazione Cose Semplici) in quanto questo (consulente) è l'oggetto del decreto sindacale mentre nel corpo del decreto si nomina un consigliere politico. Ora, potrebbe sembrare un banale errore materiale, e probabilmente lo è, ma come vedremo in seguito ciò non è privo di conseguenze.
Questa figura di consigliere politico è una figura nascente nel panorama politico italiano che, a livello di enti locali, sembra essere una figura prevalentemente "meridionale". Ed è una figura a cui molto spesso si ricorre quando per rispettare il manuale Cencelli non si può ricorrere agli assessori esterni.
Ora, Il Sindaco può circondarsi di tutti i consiglieri (nel senso che danno consigli) che vuole ma, nel momento in cui ricorre al decreto, istituzionalizza la figura e, allora, occorre che vengano rispettati alcuni criteri. Innanzitutto la figura deve essere prevista dallo Statuto Comunale e non ci risulta che il nostro Statuto contempli la figura del consigliere politico (tant'è vero che molti comuni stanno adeguando in fretta e furia i propri statuti comunali).
L'organo tecnico era evidentemente conscio di questa necessità, tant'è che nel decreto viene citato l'art. 42 dello Statuto. Questo articolo, però, c'entra ancor meno dei classici cavoli nell'altrettanto classica merenda. L'art. 42 , de plano, riguarda il volontariato organizzato (Pro Loco, Associazioni turistiche o teatrali ecc.) e non certo il singolo volontario e comunque prevede la messa a disposizione di supporti e non certo l'istituzionalizzazione dello stesso.
E nel decreto mancano requisiti fondamentali. Manca l'indicazione della durata del rapporto (e qui possiamo presume che coincida con la scadenza del mandato del sindaco). Manca qualsiasi riferimento all'assenza di incompatibilità. Manca soprattutto la prescrizione che il mandato è sì gratutito (e qui sul valore della "gratuità" si potrebbe scrivere un trattato) ma che non comporta l'acquisizione di nessun privilegio o acquisizione di titoli in vista di selezioni occupazionali messe in atto da questa o altra amministrazione pubblica.
Mancano altre cose ma non vogliamo esaurire tutto in una puntata. Mancano molte cose ma, come sottolineava il dott. Grande, c'è qualche previsione di troppo. Come la possibilità di nomina del consigliere come rappresentante dell'Ente da parte del Sindaco. E' vero che la nomina, per legge e statuto, è in capo al Sindaco ma sempre sulla base degli indirizzi approvati dal Consiglio. L'atto di indirizzo approvato dal consiglio prevede la nomina del consigliere politico"?
Nei prossimi giorni ritorneremo sull'argomento più approfonditamente, con riferimenti legislativi e giurisprudenziali, commentando il probabile impatto di queste nomine sugli equilibri interni all'Amministrazione e agli Uffici.
Intanto chiudiamo con una considerazione. Questa figura di "consigliere politico del Sindaco" è sempre più sotto la lente d'ingrandimento della Corte dei Conti. Questo perchè la nomina di un consigliere politico può "mascherare" un incarico di consulenza che vorrebbe sottratto ai più rigidi criteri previsti dalle norme. Ora tutti sappiamo che non è questo il caso, ma se l'UCCCS nell'oggetto mette "consulente tecnico politico", oltre a ricorrere ad una contraddizione in termini, accende un faro da un milione di watt sulla questione. "Ma sarebbe comunque una consulenza gratuita". Ed anche su questo la Corte dei Conti è stata categorica "non possono essere assegnate consulenze gratuite, se non ai pensionati, e soprattutto i componenti dello staff, se i consiglieri volessero essere fatti rientrare in questa fattispecie, non possono lavorare senza compenso". Comunque di questo e di altro ci occuperemo in un prossimo post.
Consiglieri delegati
In questo caso c'è poco da discutere. Il Sindaco di Castellabate NON può nominare consiglieri delegati. Non può nominare Consiglieri Delegati per tre motivi fondamentali:
- La possibilità di affidare delega ai Consiglieri non è contemplata dallo Statuto Comunale.
- In ogni caso la delega deve essere su un tema specifico e per un tempo definito
- Nel caso specifico essendo i 2/3 dei Consiglieri Comunali portatori di delega, viene meno la funzione di controllo da parte del Consiglio Comunale. Funzione fondamentale alla luce sia dello Statuto che del TUEL.
Tra l'altro. fuori da qualsiasi ipocrisia, questo proliferare di deleghe (non tipico di questa Amministrazione ma di prassi costante) non risponde certamente a logiche di funzionalità ed efficienza (anzi rischiano proprio di produrre l'effetto opposto) ma servono semplicemente a dare un comprensibile contentino, in termini di visibilità, a coloro che sono rimasti fuori dalla Giunta.