scritto da
U' MUNACIELLO sulla base di considerazioni e riflessioni dei
vari autori del blog.
E' ancora presto per fare un'analisi approfondita sul progetto JAMM JA' (manca, per esempio, il dettaglio delle spese che costituiscono un elemento non trascurabile) ma un primo bilancio, seppur approssimativo, si può tentare.
Innanzitutto va riconosciuto che è, forse, la prima volta nella sua storia che il Comune di Castellabate mette in cantiere un progetto organico, strutturato, con un filo conduttore e un'idea portante. Un progetto che sulla carta si preannunciava interessante e che nella sua realizzazione pratica ha mantenuto quasi tutte le promesse dimostrandosi di un discreto livello promozionale e culturale, e con una interessante prospettiva di promozione turistica a livello nazionale.
Una manifestazione ben organizzata, curata nei dettagli, ben pubblicizzata con quale caduta dilettantistica (vedi i fuochi) che non ha influito sul risultato complessivo.
E' vero, il compito dell'Amministrazione è stato facilitato dallo straordinario successo di "Benvenuti al Sud" e favorito dal fatto che fossero in atto le riprese del sequel, ossia di "Benvenuti al Nord". Il saper approfittare delle occasioni è, però, un merito non trascurabile per un'Amministrazione alla ricerca per il proprio Comune di visibilità e di rilancio di un turismo di qualità. Ed anche costruire un filo conduttore che prende spunto dalle location del film e della dicotomia gastronomica gorgonzola- mozzarella enfatizzata in alcune scene, è stata una felice intuizione che va ascritta a tutto merito dell'Amministrazione Spinelli.
Non tutto è filato, come è nell'ordine naturale delle cose umane, per il verso giusto. Dei fuochi (l'unica vera pecca) abbiamo parlato in un altro articolo. La spettacolarizzazione del Consiglio Comunale ("l'Ultima Cena" l'ha definita Siani) non giova alla credibilità dell'Istituzione; si poteva separare la votazione dalla cerimonia. La cittadinanza a Siani è sembrata il mezzo per ottenere uno spettacolo di cabaret gratis. Meglio sarebbe stato studiare un meccanismo che concedesse la cittadinanza a tutto il cast. Lo stesso Siani, sicuramente dotato di genuina spontaneità e simpatia, di tanto in tanto è andato sopra le righe (ridicolizzazione, seppur bonaria, di un bambino, ironia sui gadget ecc. ecc.). La parata delle autorità vestite a festa che si avvicinavano al palco venendo dalla "degustazione delle Gatte" è sembrata un po' snobbistica e da casta (anche se il nostro impeccabile sindaco ha suscitato più gridolini da parte delle signore che non Siani). Al contrario le accondiscenze delle autorità alle prese per i fondelli di Siani hanno avuto il sentore di un certo provincialismo sottomesso alla notorietà mediatica. Da dimenticare il discorsetto della Maiuri allo stesso Siani e l'imbarazzante intervento di Giacomo Rizzo. Ed anche "Ve l'avita magnà" poteva essere organizzato meglio, creando dei percorsi gastronomici obbligati, selezionando meglio i prodotti e diversificandoli maggiormente.
Tutto ciò, comunque, non inficia in nessun modo il giudizio nettamente positivo sulla manifestazione.
Il problema, o meglio, il difficile viene adesso, però. Non sappiamo quanto durerà l'effetto trainante di "Benvenuti al Sud", quindi nell'istituzionalizzare la manifestazione bisogna sottrarla gradualmente all'influenza cinematografica, dandole vita autonoma e trovando idee sempre nuove capaci non solo di attrarre turisti ma di proiettare la manifestazione stessa nel panorama degli appuntamenti fissi e irrinunciabili regionali, e perchè no, nazionali.
Un impegno difficile e gravoso, una sfida che con la collaborazione di tutti non è impossibile vincere non per la gratificazione di questo o di quello, ma per il bene di tutta la Comunità di Castellabate.