domenica 29 novembre 2009

SECONDO MATTEO

di RECKTALL

Chi gestisce soldi altrui si compiace nel dire: “non ho mai rubato nulla, dunque ho fatto il mio dovere”.
I cittadini invece preferirebbero che, coi soldi delle tasse, si producesse il meglio, perché metterli in comune conviene solo se si impiegano bene.
E’ stato il Vangelo ad affermare che andrà in Paradiso chi fa fruttare i talenti ed alla Corte dei Conti chi li sotterra.
Così l’Unione Europea, pur negando il crocifisso, ne ha raccolto qualche lezione, emanando il seguente:
DECALOGO CONTRO GLI SPRECHI DI DENARO PUBBLICO:

1. non far deperire i complessi alberghieri che ti vengono assegnati;
2. non prendere in affitto immobili per non utilizzarli;
3. pubblicizza bene le richieste di consulenza;
4. non pagare onorari professionali al massimo tariffario quando dall’elenco dei professionisti scegli un solo nome;
5. metti a confronto le compagnie assicurative prima di stipulare polizze;
6. non allestire staff personali troppo numerosi;
7. non spendere soldi in regali inutili;
8. non concedere residenze fasulle per far evadere l’ICI;
9. preferisci le manutenzioni alle inaugurazioni;
10. preferisci la competenza alla fedeltà;
“Pavel Ivanovic! Il peggio non è che vi siete reso colpevole di fronte agli altri: il peggio è che di fronte a voi stesso vi siete reso colpevole, di fronte alla ricchezza di forze e di doni, che vi erano toccati in sorte. Il destino vostro era di essere un grand’uomo; e voi vi siete invece degradato e perduto.”


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