giovedì 8 ottobre 2009

NON SPARATE SULLA CROCE ROSSA

di U' MUNACIELLO



Ieri si è tenuto un Consiglio Comunale che avrebbe potuto decidere delle sorti dell’Amministrazione Maurano (un consiglio comunale, come previsto, svoltosi con il settore del pubblico praticamente deserto data l’ora scelta ).
L’assenza (diplomatica ?) del consigliere Rizzo (che ha firmato la mozione di sfiducia e che quindi doveva essere annoverato tra i ‘no’) e la presenza della dottoressa Cannalonga (decisiva per il raggiungimento del numero legale) hanno consentito alla maggioranza (che contando su 8 consiglieri, sindaco compreso, è comunque una minoranza) di approvare bilancio e riequilibrio salvando, probabilmente, le “penne”.
Diceva Agatha Christie :“un indizio è un indizio, due indizi sono due indizi, tre indizi costituiscono una prova”. Ora, un primo indizio l’abbiamo avuto (l’astensione di Rizzo e Cannalonga che ha consentito alla maggioranza di surrogare un consigliere dimissionario). Abbiamo avuto anche il secondo indizio (la combinazione assenza-presenza di Rizzo e Cannalonga nel consiglio di ieri). Siamo in attesa del verificarsi del terzo indizio (comportamento sulla mozione di sfiducia) per capire se siamo dinanzi alla prova di un cambio di maggioranza o ad una serie di fortuite coincidenze!
Detto questo, occorre sgombrare il campo da un equivoco di fondo. Come tutti i componenti delle assemblee politiche elettive, anche i consiglieri comunali operano ‘senza vincolo di mandato’. Ossia rispondono solo alla propria coscienza (rispondono forse eticamente e politicamente al proprio elettorato, ma in un’eventuale nuova campagna elettorale non nello svolgimento delle loro funzioni).
Quindi la dottoressa Cannalonga ha tutto il diritto di votare in Consiglio Comunale come le pare. Ha il diritto di appoggiare Maurano, di votargli contro, di astenersi o di partecipare senza dover rendere conto a nessuno, se non alla propria coscienza, del proprio comportamento.
Ma poiché ad un diritto corrisponde un dovere, la dottoressa Cannalonga ha il dovere di risparmiarci giustificazioni che alla fine non solo le si ritorcono contro ma rischiano di sembrare grottesche.
Pare (ripetiamo che il consiglio era praticamente deserto e ad un certo punto non c’era più neanche la minoranza) che si sia appellata al “rispetto del voto elettorale (o della volontà popolare)”. Se la dottoressa si riferisce all’intero corpo elettorale, nei suoi confronti c’è stata una bocciatura di cui avrebbe dovuto tener conto dimettendosi all’indomani del risultato elettorale. (Infatti, a differenza del povero avvocato Russo, lei era a capo di una lista data per favoritissima che poteva contare su alcuni cavalli di razza ,che nelle urne hanno confermato il loro peso, e che è stata non solo sorprendentemente, ma in maniera netta ed inequivocabile, strabattuta).
Se si riferisce a chi l’ha votata, crediamo che il 99,99% non l’abbia certo fatto perché contribuisse a mantenere in sella un traballante sindaco presentatosi a capo “del principale schieramento a lei avverso”.

2 commenti:

  1. ... un commento su quei poveri ragazzi a cui non hanno accettato il patteggiamento potevi anche farlo... E' brutto rimanere impigliati nelle maglie della giustizia...

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