di U' MUNACIELLO
Domani in tutta Italia, e quindi anche nel nostro Comune, si terranno le primarie per l’elezione del Segretario Nazionale del Partito Democratico. Per eleggere, ripetiamo e sottolineiamo, il Segretario Nazionale del Partito Democratico , basta avere (detto alla paesana) 16 anni e 2 euro da sprecare. (In verità è necessario iscriversi anche nell’Albo degli elettori del PD, ossia firmare una carta che ti impegna meno dell’iscrizione alla bocciofila Sani & Forti!).
Domani in tutta Italia, e quindi anche nel nostro Comune, si terranno le primarie per l’elezione del Segretario Nazionale del Partito Democratico. Per eleggere, ripetiamo e sottolineiamo, il Segretario Nazionale del Partito Democratico , basta avere (detto alla paesana) 16 anni e 2 euro da sprecare. (In verità è necessario iscriversi anche nell’Albo degli elettori del PD, ossia firmare una carta che ti impegna meno dell’iscrizione alla bocciofila Sani & Forti!).
Anche con questo minimo impegno resta una procedura surreale. Tanto per fare un esempio, sarebbe come se la FIAT decidesse di far nominare il suo Presidente, non dagli azionisti, ma da coloro che “dicono” di possedere o voler acquistare un’auto FIAT! Una cosa folle ed allucinante.
Voler copiare a tutti i costi modelli elettorali statunitensi fa tanto ‘figo’ ma denota un provincialismo senza limiti . E, come abbiamo imparato sui banchi di scuola, non basta copiare, bisogna anche saperlo fare. E il PD più che copiare ha “scimmiottato”. Paragonare un partito e il sistema elettorale statunitense ad un partito e al sistema elettorale italiano, è come paragonare il rugby al football americano. Sembrano sport simili ma sono distanti anni luce. E giocare il rugby con le regole del football (o viceversa) provocherebbe solo confusione ed ilarità! I partiti americani (semplifichiamo al massimo, se la cosa interessa ci potremo ritornare) sono essenzialmente “comitati elettorali” che si formano in occasione delle elezioni e che non hanno tessere, iscritti e strutture permanenti a differenza dei nostri partiti che, nel bene e nel male, rappresentano la struttura portante della democrazia.
Lo stesso Bersani si è affrettato a precisare che il “vincitore delle primarie” non sarà necessariamente il candidato premier del partito. E,allora, perché scomodare gli elettori? Non bastano i soggetti legittimati, ossia gli iscritti?
Tra l’altro volendo scimmiottare gli americani, il PD ha impostato un altro meccanismo schizofrenico. Gli iscritti (ossia gli azionisti) hanno votato in grande maggioranza per Bersani. Se i potenziali elettori (ossia gli acquirenti dell’auto dell’esempio) eleggono Franceschini o Marino, non sarebbe più che lecito per gli iscritti chiedersi “Ma perché mai dovremmo iscriverci ad un partito che non ci fa contare un tubo?” E,ancora, “Poiché non ci sono elezioni perché deve essere preminente il volere di ipotetici elettori rispetto agli iscritti?”.
Ma poiché al peggio non c’è mai limite, il PD ha inventato un altro marchingegno. Se nessuno dei tre candidati raggiunge il 50% il segretario viene eletto dai delegati a scrutinio segreto. Quindi, in teoria, si potrebbero avere tre votazioni con tre risultati diversi!
Ultima considerazione. Come dimostra la scarsa affidabilità in Italia degli exit-polls, gli elettori italiani sono dei gran burloni e, non credo, che sottoscrivere un pezzo di carta li scoraggi dal tirare uno scherzo a questo o a quello. Un esempio locale. Alle ultime primarie del PD Marco Rizzo e Rosetta Cannalonga sono stati votati, per “solidarietà di lista”, da moltissimi elettori di centrodestra che non voterebbero PD neanche sotto tortura. Quanti voteranno alle primarie per aiutare un amico o “danneggiare” un avversario politico ? Uno, nessuno o centomila? Il romanzo è di Pirandello, ma Kafka sorride sotto i baffi!
e nel frattempo Marrazzo TRANSit gloria mundi; visti Pecoraro, Sircana, Luxuria ecc. forse si capisce perchè i ruspanti piddini di Castellabate preferiscano il centrodestra
RispondiEliminaEgr. Signori, come sempre pronti a raccogliere cio che viene fatto dagli altri e a commentarlo con spirito dissagrante e scetticismo nel luogo che una volta si diceva ''sotto la pigna''in piazza Lucia, riflettete come i corsi e ricorsi della storia come diceva il buon Gianbattista Vico ritornano. Pochi si ricordano le battaglie portate avanti dal famoso nostro conterraneo
RispondiEliminaSilvio Maurano, giornalista che diresse anche il giornale ''L'Impero'' che al finire della sua vita, ritornando a Castellabate fondò un giornale dal titolo ''CILENTO DOMANI'' che già dal suo apparire saltò agli onori della cronaca locale, diventando per chì non aveva voce un modo di divulgare con franchezza le problematiche paesane. Chi ha la fortuna di averne delle copie si renderà conto che la battaglia in solitario dell'amico sconosciuto, che in questa prima fase chiamerei ''Zorro'',
riporta le stesse problematiche di allora.
Io non me la prenderei tanto con il Sindaco Maurano, che sì ha molte colpe, ma soprattutto con le ''forze che lui rappresenta e che operano nell'ombra''. Andrei a verificare la nuova classe emergente che ha sosttuito i medici, i geometri, ecc, che nella fase successiva si sono impadroniti dell' economia del paese. Non diamo sempre la colpa agli altri, mentre il male è qui.Perchè Zorro, che intravedo come una persona giovane, non ti allacci al tema dell'occupazione giovanile? Perchè tanti giovani non possono trovare lavoro nella loro terra e sono costretti ad emigrare? Per i quattro dell'Ave Maria non ti angustiare sono loro stessi, anche se giovani, retaggi del passato... Ora ti saluto penso che ci sentiremo più avanti.
Pierino (anche questo viene dal passato).