domenica 5 marzo 2017

L'Assessore, la Maggioranza, l' Opposizione e il POPOLO SOVRANO

L’Assessore all’Ambiente nel rispondere al capogruppo della Minoranza e nell’elencare i provvedimenti ed i successi in campo ambientale ottenuti dall’Amministrazione, ha chiamato a testimone il POPOLO SOVRANO (con un riferimento neanche troppo velato al risultato elettorale, alla nettissima vittoria della Lista Spinelli e allo straordinario successo personale dell’assessore stesso).
Che “La sovranità appartiene al popolo” non lo dice solo il primo articolo della Costituzione Italiana, ma è il principio fondamentale alla base di ogni democrazia. Spesso però in Italia questo principio viene interpretato come un mandato legibus solutus, una delega in bianco da esercitare senza intralci, un lasciapassare senza condizioni.
Non è cosi! La stessa Costituzione, dopo aver affermato che la sovranità appartiene al popolo si premura di precisare :” che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
I Padri Costituenti, che venivano da un periodo ferale per la democrazia, avevano ben presente un rischio potenziale, ossia che, con l'andar del tempo, si passasse dalla democrazia (ossia “governo del popolo”) ad una seppur attenuata forma di quella che Polibio chiamava oclocrazia (governo delle masse) se non addirittura a quella che Tocqueville definiva dittatura della maggioranza.
Quindi immaginarono un calibrato sistema di pesi e contrappesi affinché l’operato della Maggioranza fosse sottoposto al vaglio di una serie di controlli atti a scongiurare il pericolo di una degenerazione della democrazia . E, nella Costituzione, un ruolo fondamentale nell’esercizio della funzione di controllo è affidato alla Minoranza (o opposizione che dir si voglia).
E negli Enti Locali (con le pur enormi limitazioni di cui parleremo brevemente in conclusione) il ruolo della Minoranza è ancor più delicato ed essenziale. Un ruolo che non può essere sminuito, né sbeffeggiato, né ostacolato, né considerato un intralcio. Un ruolo che l’opposizione svolge nei tempi e nei modi che ritiene più utili e funzionali al raggiungimento dello scopo. Tempi e modi che la maggioranza non deve e non può pretendere di dettare.
Purtroppo anche il legislatore è caduto nell’equivoco. Nella smania di salvaguardare la governabilità ,da un lato, affidando nella mani del Sindaco la facoltà di vita o di morte della legislatura, ha  azzerato qualsiasi possibilità di discussione interna alla maggioranza, dall’altro ha ridotto la minoranza quasi a un puro elemento decorativo sia dal punto di vista numerico che delle possibilità di controllo. Assolutamente frustrante il ruolo della Minoranza in Consiglio Comunale (9 a 4 nel nostro caso), ridotte al lumicino le sue possibilità di controllo essendo stato abolito il CoReCo (restano i ricorsi amministrativi al TAR che sono dispendiosi e che comunque andrebbero riservati alla patologia del sistema non alla fisologia del controllo). Il legislatore ha creduto di porre rimedio alla situazione individuando una soluzione nella separazione tra il potere politico e quello gestionale. Ma, con la solita soluzione pasticciata all’italiana, siamo caduti dalla classica padella alla ancor più classica brace (come vederemo prossimamente).
Sarebbe quindi auspicabile che l’esercizio di quel po’ di funzione di controllo e di sindaco ispettivo che è rimasta all’opposizione non venisse vista e vissuta come un’offesa personale (o collettiva al Governo) ma come un’essenziale esigenza democratica a salvaguardia dei diritti tutti.
In tutto ciò, se anche il POPOLO SOVRANO (e lo si capisce dai like che l’Amministrazione riceve) comincia a considerare l’opposizione un fastidioso moscerino che importuna il manovratore, un inutile intralcio sulla via delle realizzazioni che l’Amministrazione ha in mente, forse è giunto il momento di cominciare a preoccuparsi e di fermarsi a riflettere. Tutti: Maggioranza, Opposizione e POPOLO SOVRANO.

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