Le proposte di modifica al DDL 1034 (sui Parchi) sono visibili alla fine del post.
Lo scorso 8 novembre, in un incontro organizzato a Santa Maria dal PD, si è analizzata la riforma dei Parchi a 20 anni dalla nascita degli enti parco.
Lo scorso 8 novembre, in un incontro organizzato a Santa Maria dal PD, si è analizzata la riforma dei Parchi a 20 anni dalla nascita degli enti parco.
Nell'introdurre la discussione il Prof. Domenico Nicoletti Docente di
Gestione e Salvaguardia delle
Aree Protette all'Università di Salerno, ha messo in rilievo i
trascorsi indirizzi e
paradigmi lanciati nel Congresso della IUCN WPC 2003 che indicavano la necessità di una svolta nelle
gestione e nelle politiche per le Aree Protette riferite a: lavorare
con, per e mediante le comunità locali; occuparsi meno dei visitatori e più degli attori locali;
spostare l'attenzione sulle
reti e le connessioni. Indicazioni del tutto eluse e inattuate nelle
aree protette italiane, secondo il prof. Nicoletti, che hanno negli anni continuato ad autoreferenziarsi e a
non cogliere quell‘autonomia
operativa che pure la revisione degli statuti gli avrebbe consentito.
Il Prof. Nicoletti ha inoltre presentato i
nuovi auspici del Congresso di Sydney 2014 relativi a: raggiungere
gli obiettivi di conservazione,
rispondere ai cambiamenti climatici, migliorare la salute e il
benessere (parchi sani = persone
sane), riconciliare le sfide dello sviluppo, promuovere la diversità e la qualità della governance, rispettare
conoscenze, tradizioni e cultura indigena, ispirare le nuove
generazioni.
Il Prof Nicoletti infine ha ricordato come "la Conferenza nazionale sulle aree protette del 2013", abbia rimesso i Parchi al centro dello sviluppo sostenibile, indicandoli nuovamente come territori nei quali realizzare una nuova economia residente che abbia al centro la tutela delle risorse naturali e le
Il Prof Nicoletti infine ha ricordato come "la Conferenza nazionale sulle aree protette del 2013", abbia rimesso i Parchi al centro dello sviluppo sostenibile, indicandoli nuovamente come territori nei quali realizzare una nuova economia residente che abbia al centro la tutela delle risorse naturali e le
comunita locali
come protagoniste di un nuovo sviluppo che tuteli territori ed
equilibri naturali, attraverso la
ricerca, l’innovazione, la cura del vivente, dei paesaggio e del
buon vivere.
Sono seguiti gli
interventi di Marco Rizzo capogruppo PD presso il Comune di
Castellabate che ha sottolineato Ie
aspettative ed esigenze degli operatori della pesca e delle comunità di partecipare ai processi di
tutela e conservazione della natura.
Gennaro Maione dell'Assemblea Nazionale del PD ha evidenziato la necessità di ridare ai parchi un livello di autonomia operativa attraverso la verifica e controllo sulle programmazioni piuttosto che sugli atti e la necessità di una governance più rappresentativa delle comunità locali ridando ai territori una sempre maggiore possibilità di autofinanziarsi.
Simone Valiante Deputato del PD ha ricordato il riconoscimento del parere unico a seguito della redazione dei Piani di Parco e delle evidenti e continue discrasie sui nulla osta tra ente parco e soprintendenze locali.
Tino Iannuzzi V.Presidente della Commissione Ambiente della Camera ha sostenuto la necessità di equiparare il Piano del Parco al Piano paesaggistico e di introdurre questa norma nella prossima riforma. II Senatore Caleo ha percorso l'iter in istruttoria al Senato affermando in qualità di relatore della riforma di aver sentito la necessita di andare nelle aree protette prima della presentazione in aula della riforma. Ha sottolineato l'esigenza di dare una svolta innovativa per un concreto slancio operativo e tecnico rispondendo puntualmente alle questioni poste dagli intervenuti. La conclusione, affidata alla europarlamentare del PD Pina Picierno, ha approfondito i temi della qualità italiana e della riaffermazione in Europa delle peculiarità italiane sui patrimoni ambientali e culturali impegnandosi a seguire gli sviluppi della Carta di Padula approvata lo scorso 30 settembre e attinente i "Parchi d'Europa tra identità e futuro".
(Leggermente adattato dal Comunicato Stampa PD)
Gennaro Maione dell'Assemblea Nazionale del PD ha evidenziato la necessità di ridare ai parchi un livello di autonomia operativa attraverso la verifica e controllo sulle programmazioni piuttosto che sugli atti e la necessità di una governance più rappresentativa delle comunità locali ridando ai territori una sempre maggiore possibilità di autofinanziarsi.
Simone Valiante Deputato del PD ha ricordato il riconoscimento del parere unico a seguito della redazione dei Piani di Parco e delle evidenti e continue discrasie sui nulla osta tra ente parco e soprintendenze locali.
Tino Iannuzzi V.Presidente della Commissione Ambiente della Camera ha sostenuto la necessità di equiparare il Piano del Parco al Piano paesaggistico e di introdurre questa norma nella prossima riforma. II Senatore Caleo ha percorso l'iter in istruttoria al Senato affermando in qualità di relatore della riforma di aver sentito la necessita di andare nelle aree protette prima della presentazione in aula della riforma. Ha sottolineato l'esigenza di dare una svolta innovativa per un concreto slancio operativo e tecnico rispondendo puntualmente alle questioni poste dagli intervenuti. La conclusione, affidata alla europarlamentare del PD Pina Picierno, ha approfondito i temi della qualità italiana e della riaffermazione in Europa delle peculiarità italiane sui patrimoni ambientali e culturali impegnandosi a seguire gli sviluppi della Carta di Padula approvata lo scorso 30 settembre e attinente i "Parchi d'Europa tra identità e futuro".
(Leggermente adattato dal Comunicato Stampa PD)
sempre le stesse cose dicono sempre le stesse cose
RispondiEliminaI nostri Amministratori Comunali dovrebbero approvare il Piano Urbanistico Comunale e non lasciare che il territorio venga distrutto dagli pseudo uffici e negozi che con leggi e leggine vengono trasformate in abitazioni... con aumento degli scarichi in fogna già sottodimensionate e nessun beneficio per la cittadinanza...altro che politici in attesa di occupazione alle prossime elezioni regionali... non sono più credibili...
RispondiEliminaI nostri amministratori possono poco contro le leggi regionali informati prima di parlare
RispondiEliminaE'lei ad essere poco informato. Il Piano Casa(l.r.19/2009) prevedeva la possibilità di esclusione di alcune zone del territorio con delibera del Consiglio Comunale
EliminaGrazie di avermi difeso... i nostri amministratori sono latitanti per certi versi sul territorio ma super presenti in altre faccende, come l'idea improponibile, non attuabile, di cambiare le zone del Parco del Cilento da agricole (zona C) ad urbane o urbanizzabili (zona D)...
EliminaSu nuovi progetti nn su progetti della passata amministrazione , mi consenta si informi bene
RispondiEliminaPURTROPPO LA SCELTA DI ENTRARE NEL PARCO E NEGATIVA
RispondiEliminainfatti i nostri vicini AGROPOLI ,CAPACCIO PAESTUM non sono entrati nel parco ma lo usano a loro compiacimento , vedi case rurali non debbono chiedere nulla osta al parco, Paestum capaccio uguale.
Questo nome non mi è nuovo! So' 50 anni che governano: Totonno... Simo'... Ma siamo in una repubblica o in un feudo che si trasmette di padre in figlio?
RispondiEliminaQUESTO PARCO BISOGNA ELIMINARLO VISTO CHE NON DA NESSUN BENEFICIO NE' AL TURISMO E TANTO PIU' ALLA NOSTRA ECONOMIA 21 ANNI DI MALEDIZIONE.
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